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martedì 22 maggio 2012

Sembrano passati cento anni

Sembrano passati cento anni. Il sorriso stanco di Milito, le lacrime di Mourinho, il pianto di capitan Zanetti, l'incredulità di un bambino sul volto di un tifoso o della tifosa inquadrata dalla tv. Sembrano passati cento anni da quella notte meravigliosa di tre anni fa. Era a Madrid. La nomini e scorre un brivido. La Coppa portata a Milano all'alba, il pianto di Mourinho sulla spalla di Materazzi, la gente per le strade a cantare il nome dell'Internazionale. Non c'era una nuvola. Erano proprio i colori del cielo e della notte a brillare, quelli di un eterno amore chiamato Inter.
Sembrano passati cento anni. Il capitano giura che solo a ripensarci ancora tremano le gambe. Che meraviglia, quando tutto funziona come deve. Sembrava di vivere in un sogno.
Sembrano passati cento anni. Milito regalava la speranza mista a paura, il tempo sembrava non finire mai. Se riguardi poi la finale due anni dopo ti rendi conto di un predominio assoluto, l'enormità di una squadra.  José Mourinho in panchina come se fosse in campo. La totalità in un uomo. Cambiasso in lacrime con la maglia di Facchetti in mezzo al campo.Lui e l'avvocato Prisco erano seduti sulle nuvole a guardare la Beneamata, sorridendo. Il Triplete, l'annata dei sogni, quella per cui vale la pena tifare Inter per tutta una vita. E oltre.
Sì, è proprio così. Sembrano passati cento anni. In mezzo l'Inter ne ha passate di tutti i colori. una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e un Mondiale per club vinti, Sembrano passati cento anni. Ne sono passati appena TRE da quel 22 maggio 2010. Solo a dirlo, un'emozione lunga tre secondi ma sentita per un'eternità. A Madrid, TRE anni fa, si accendeva il sogno più bello e si chiudeva un libro delle favole con il lieto fine più bello.
Pazza, pazza Inter. Tutto e nulla. Sembrano passati cento anni, ma sei sempre bellissima. Due anni dopo. Affascinante e coraggiosa, da ricostruire. Ma con una certezza. Anche se l'impresa di TRE anni fa è stata leggendaria nella storia del calcio, sulle maglie nerazzurra non la vedrete scritta mai. L'Inter è questa. Sembrano passati cento anni, eppure nessuno ha smesso di amarla. Quel 22 maggio è una data infinita. Come la storia d'amore con l'Inter. Una data che dura una vita. Sperando di poterne narrare delle altre, in un futuro prossimo. Perché certe notti, come quella di TRE anni fa, sembrano davvero fatte della stessa sostanza dei sogni. Sembrano passati cento anni...INVECE DI TRE.. ..ma per noi restera'....MAGICO !!

BUON       ANNIVERSARIO!

 Siamo ancora  unici  in italia. I primi e gli unici ad aver fatto una tripletta.  dopo quel 22 maggio 2010 nessuno ancora. Quel giorno resterà per sempre il giorno di tutti gli interisti. Quella sera il numero 22, Milito, materializzò  il Sogno, quello per cui molti di noi avevano aspettato l’intera vita (chi più, chi meno). Siamo saliti sul podio per la terza volta e quella sera ce ne siamo andati a spasso, per le strade di tutta Italia. Ci guardavamo attorno attoniti,increduli, meravigliati, un fiume di gente, non era una sera normale, non era una festa come le altre e degli altri. Era la nostra sera. C’era chi piangeva nonostante l’età: “Signori, io c'ero nel '64 e nel '65,per i racconti di mio padre, ma credevo che non avrei mai più visto un giorno così bello”. E invece si, è arrivato ed e' stato immenso ,speciale, magico.
E  sono ancora freschi i ricordi. Diventeranno una favola magica da raccontare a chi verrà dopo,come ha fatto mio padre con me, perché devono saperlo: capita a tutti di vincere, non a tutti capita di vincere come ha vinto l’Inter,come abbiamo vinto Noi. Chi si è affannato per dire che non esisteva,si e' attaccato a tutto, il triplete lo insegue invano da quando proprio l'Inter è riuscita a materializzarlo . Gli interisti, quelli che.....ci cantavano.... non vincevano mai. Il Triplete lo hanno fatto e tutte le volte che ci pensano non cambierebbero un solo giorno della loro storia con quella degli altri. Non avevamo neanche immaginato di sognarla una serata così bella...anche' perche' solo in certe notti ...il cielo ha colori meravigliosi.
Tremavamo al pensiero di scivolare all’ultima zolla, ma ci siamo uniti agli uomini di Madrid, al loro condottiero speciale, ci siamo fidati dell’unica certezza che abbiamo nella nostra vita: essere tifosi della Beneamata ed e' quello che faremo sempre, al di là di ogni vittoria, al di là di ogni sconfitta perché per noi quello che conta è solo Lei.
Ci svegliammo  e sentiammo di appartenere a qualcosa di diverso, che ti toglie il fiato, che non cambieresti mai e poi mai, qualcosa di tuo pure nei giorni di tempesta, perché nelle burrasche ti ricordi che se hai fatto l’impossibile una volta allora niente può essere difficile. E’ la certezza di chi è speciale, di chi è nato con un cuore nerazzurro in mezzo alle famiglie e agli amici di altri colori, a quelli che da ragazzino ti dicevano ...‘cambia squadra perché se no, non vinci’....oppure dicevano ai tuoi figli ''bruciala sa' maglia !
Siamo riusciti a guardarle negli occhi quelle persone, fieri di essere amanti di speciali colori, quelli neri e azzurri.  Quello appena passato è stato un anno complicato, cominciato male, finito male. Ma oggi è 22 maggio, è il giorno della speranza: è sempre un buon giorno per ricominciare, per credere, per aspettare un domani migliore. In fondo è un po’ il nostro Anniversario di appartenenza. Buon anniversario interisti! e cosi sara'  dal 5 maggio fino al 22 maggio...finche' morte non ci separi!

mercoledì 9 maggio 2012

La legge non é uguale per tutti!

LE TRE STELLE??? FALSE COME QUESTO >>>>>>>>>>>>>>>>>>>
con tutto il rispetto che ho per Van....gool
  La Juventus doveva vincere lo scudetto . Il tifoso bianconero é ossessionato dalle vittorie. Improvvisamente escono tutti fuori come lumache dopo la pioggia.  pensiamo a che cosa é stata in grado di orchestrare la società  rubentina insieme ai suoi tifosi negli anni del dopo Calciopoli a livello di convinzioni personali ( avvalate da un tam tam mediatico dovuto alle proprieta' dei suoi padroni)  Il mondo della giuvee degli Agnelli ha leggi tutte proprie, che gli permettono di costruire il  nuovo stadio(solo loro...chissa' perche') di appropriarsi di due scudetti requisiti dalla giustizia sportiva e di volersi fregiare(o ...fregare...chissa'?) della famosa terza stella. Lo fanno nel nome di una delle società più forti di sempre i suoi dirigenti,e accoliti. Lo fanno nel nome di una delle famiglie più potenti di sempre, gli agnelli e lo fanno gli stessi agnelli.  in questa visione feudale del mondo non c'e' nessun autentico bisogno di riscatto,ne giustificazioni attendibili, solo arroganza,presupponenza,prostituzione intellettuale, imposizione del proprio credo,e il solito'' fare di tutta un erba un fascio''. Come scrive qualcuno, il Signore detta le regole del torneo. La folla plaude. La legge ? affanc....
Tifare Juventus, non é un segno di rivolta che consente di prendersi delle sudate soddisfazioni calcistiche e vincere se va bene ogni..toh 5 anni...,maanche ogni dieci o...solo per sei anni di fila... ma e' la scelta più facile da fare. Una squadra che ha sempre vinto a dispetto di tutto e di tutti. Che ha cavalcato  indenne ogni scandalo e ostacolo, stigmatizando ogni processo a lei(a loro) ascrittagli, per doping e calcioscommesse. Una squadra cosi  forte(molti dei suoi giocatori ci hanno fatto vincere un mondiale nel 2006) che non aveva bisogno di favori arbitrali, come amano dire loro strumentalizzando il tutto ,dicendo che tutti andavano dagli arbitri.  Per il tifoso giuventino vincere  in maniera ripetuta e continuativa e' facile e appagante.
Non dimentichiamo che dal 2006 ad oggi le posizioni della dirigenza bianconera sono cambiate molto repentinamente. Prima hanno patteggiato per non andare in C, poi di nuovo tutti amici di Moggi......  infine dato che non lo hanno assolto come non e' stato assolto Giraudo (il quale non ha mai smesso di frequentare Casa Agnelli) ecco la Juve e la real casa prendere nuovamente le distanze dai suoi massimi dirigenti condannati ,salvo poi frequentarli nel privato(chissa' perche'?). Lavoravano per la giuve, ma a sua insaputa. Il tifoso bianconero non ha problemi di etica e di pudore. Ha passato gli ultimi anni a convincersi che rubavano tutti (come se quindi questo lo rendesse innocente) e a invocare la beatificazione della triade.
In tutto questo marasma di stelle e stelline io non ho sentito nemmeno una volta chiedere scusa o ammettere le responsabilita' dei suoi vecchi dirigenti...anzi.. Ci fosse stata una volta che uno di loro avesse detto sì, abbiamo sbagliato. figuriamoci. Improvvisamente c'era bisogno di tavoli attorno ai quali sedersi( loro..i compagni di merende ) e ridisegnare il reintegro senza macchia dei bianconeri (quei tavoli ai quali eravamo i benvenuti, per avallare proprio il fatto che anche noi....). Tutto alle loro condizioni. Loro offendevano e, noi dovevamo metterci una pietra sopra e sentirci colpevoli...eh si perche Facchetti......ma de cheeeee !!!. C'é qualcosa che non torna.
Credo che la Juve non e' una nostra ossessione, semmai il contrario !! Né lei né la questione della terza stella. Credo anche che certe posizioni siano insanabili. La federazione avrebbe il potere di esprimersi: lo farà? C'é chi rispetta le leggi e i regolamenti del mondo in cui vive. E chi preferisce costruirsene uno tutto suo. anche Ben Johnson...ha perso la medaglia d'oro perche' si e' scoperto che si dopava,e l'hanno data a Karl Lewis......e Karl che colpe ha???....certo Ben di medaglie se ne puo' far forgiare anche una...trentina !

domenica 6 maggio 2012


Milano è nerazzurra. Nel giorno del tripudio juventino, festeggia anche il tifoso interista che demolisce il Milan nel derby del tutto per tutto e lo fa nonostante le stupidaggini di un arbitro a dir poco di parte. Trionfa Stramaccioni, che carica al punto giusto i suoi giocatori e trasmette loro l’entusiasmo per cercare di vincere fino in fondo l’ultima partita di Cordoba da calciatore. Un degno regalo per un grande professionista, un degno regalo per le migliaia di tifosi presenti a San Siro e sparsi per l’Italia.
PAdroni di Milano. I nerazzurri si aggiudicano anche il secondo derby stagionale rifilando un sonoro 4 a 2 al Milan e spegnendo definitivamente i sogni scudetto dei cugini. Gara in totale appannaggio degli uomini di Stramaccioni che vanno sotto solo grazie a un regalo di Rizzoli che in finale di primo tempo regala un calcio di rigore inesistente che Ibrahimovic trasforma. Tripletta di Milito e sigillo finale di Maicon con ottime giocate da parte di Sneijder. Peccato non aver avuto gli uomini migliori nel momento caldo della stagione, ma la risposta a chi dava l'Inter per scarica è arrivata: NON CI SIAMO SCANSATI !!!!!!!!
 IL DERBY, INTER BATTE MILAN 4 A 2 !!TRIPLETTA DI MILITO !! MISSILE DI MAICON !!! E INENARRABILI TOPICHE DI RIZZOLI !! goal fantasma dell'inter,altro rigore su samuel , rigore dato al milan incredibile perche JC aveva preso palla piena !!!
E COME AL SOLITO !!! LA PROSTITUZIONE INTELLETTUALE E LE FALSE VERITA CONTINUANO !!!  SONO28NON30 !!!

sabato 5 maggio 2012




‎5 maggio
per noi interisti un solo ricordo ...5-5-2010 ..la prima pietra....

Facile, troppo facile ironizzare su questa data. Qualcuno continua a farlo, inconsapevole che l'interista non intenda assolutamente cancellarla. Cinque maggio, meglio scritto per esteso che a numero. Nel 2002, un dramma calcistico. Inutile ripeterci, su quel maledetto pomeriggio di Roma se ne sono scritte di tutti i colori per anni, le ironie su Gresko e compagni non passano mai di moda. Cancellare quella data no, trarre insegnamento sì. Andare avanti, il calcio è fatto anche di questo. Per tutti. Se poi il destino ti regala la rivincita, però, diventa goduria. Perché se è vero che il cinque maggio del 2002 era un incubo, quello del 2010 è stato un sogno. Che nessuno in Italia ha mai potuto vivere, un lusso per pochissime squadre nella storia. Tra queste, naturalmente, l'Internazionale.
Era una serata calda ma non troppo, a Roma. Stadio Olimpico, contro i padroni di casa, avvelenati da una rincorsa scudetto compiuta miracolosamente dall'Inter. Quella di José Mourinho. Il sapore speciale di tentare l'impresa, il sogno di conquistare tutto. Il resto è storia recente, sempre bello rivederlo (gustatevi il video in basso), per qualsiasi interista. La decideva un fenomeno venuto dall'Argentina, chiamato Diego Milito. Era il dipinto di un fuoriclasse, pittore consumato, che si appresta a completare un capolavoro. Il primo schizzo di quattro totali su una tela chiamata triplete. Un uomo venuto da lontano a disegnare calcio. E a disegnare soprattutto sogni. L'inizio di mille emozioni, centomila brividi. La partita perfetta. I calci di Totti, il calcio dell'Inter. Il calcio della seconda, Grande Inter. Quella del triplete, iniziata proprio un cinque di maggio. Ei fu, verrebbe da dire oggi. Lo chiamano destino. Quello che accadde dopo lo sappiamo tutti, ricordarlo è quasi inutile.
E QUINDI...... poesia....
5 maggio...
Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro,stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale; né sa quando una simile orma di pie' mortale
... la sua cruenta polvere a calpestar verrà. Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sònito
mista la sua non ha: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al sùbito sparir di tanto raggio; e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
DALL'ALPI ALLE PIRAMIDI, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar. FU VERA GLORIA? AI POSTERI L'ARDUA SENTENZA: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull'altar.
Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato; ei fe' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell'ozio chiuse in sì breve sponda, segno d'immensa invidia
e di pietà profonda, d'inestinguibil odio e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa, l'onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere prode remote invan; tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull'eterne pagine cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito morir d'un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l'assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo de' manipoli, e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere pietosa il trasportò;e l'avvïò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! benefica Fede ai trïonfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati; ché più superba altezza al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola: il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò.
A Manzoni
...E PERCHE' NO....SIGILLO URBI ET ORBI DI UN GIORNO ..MAGICO....DOVE TUTTO INIZIO'.