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venerdì 28 dicembre 2012

un anno di blog.....

UN ANNO DI BLOG...il primo......vorremmo porgere i nostri ringraziamenti con gli auguri di un felice 2013
a tutte quelle persone che da parecchie parti del mondo ci leggono ...continuate a farlo e...passate ..parola.
grazie di e forza inter.
Grazie anche al nostro "tutor" .. la pagina fb......
"Anche Diabolik, Tex e Corto Maltese sono Interisti"
 
 
 graziethanksmercigraciasdanke спасибохвалаpaldiestackmulțumiridzięki
AMALA

sabato 22 dicembre 2012

inter genoa 1-1 il panettone e il letargo...


Diciamolo ,e' Natale molti dei nostri hanno mangiato il "panettun" e non ci sono abituati..sono pronti per voli transoceanici..e sono caduti in un torpore...letargico....
Mettiamola cosi : prima di tutto sappiamo che l'equilibrio della nostra squadra si regge su esili meccanismi,e che quando alcuni giocatori non sono in forma piena questi meccanismi e quindi questo delicato equilibrio che manda i giocatori,qualsiasi giocatore a segnare si inceppa.
Aggiungiamo anche che, se non fosse chiaro il nostro gioco fatto di.. conquista del pallone, ripartenze e veloci ribaltamenti,non favorisce la vittoria quando giochi in casa e sei costretto a fare la partita,
e' anche chiaro che non abbiamo un centrocampo che oltre al fisico mette sopratutto la testa, non e' nelle corde dei nostri giocatori.
il solo Cassano evidentemente non basta quando anche lui scade di forma,e non viene supportato da Juto ,suo amico per la pelle,che evidentemente ha quel feeling che altri non hanno, ma Juto si e' rotto.....altri giocatori, sono degli onesti e buoni giocatori incontristi, ma piu' di quello.....il fosforo non c'e'.
La difesa se pur sembri una roccia granitica soffre la velocita' degli attaccanti avversari anche perche'
fisicamente strutturata sull'alto e lungo  e con qualche pezzo  un po' arugginito dalle...ehm ehm...intemperie.
Dell'attacco che dire, vale anche per loro(Milito e Palacio) quanto detto sulla forma,mettiamoci anche che non sono assistiti dal centrocampo di cui abbiamo detto sopra,Milito al momento non e'...IL principe,si accende ad intermittenza come le luci dell'albero di Natale..,Palacio denuncia una forma scadente ,una fragilita' e leggerezza a volte eccessivi nei possessi di palla ,nella difesa della stessa su i suoi stessi dribbling,e in velocita'........speriamo che la primavera arrivi presto e...si sveglino dal... letargo.
 

venerdì 21 dicembre 2012

Buon Natale ... Pazzi...come me.

Buon Natale ... Pazzi...come me.
Ed anche se volesse, il mondo può finire.
Ho visto l'Inter realizzαre il triplete.
Ho visto la Juventus in B.
Ho visto il Milan in B, per ben due volte.
Ho visto la mia squadra abbattere i marziani.
Ho visto portieri segnare gol.
Ho visto portieri dribblare come attaccanti.
Ho visto attaccαnti diventare portieri.
Ho visto tutti dal tetto del mondo.
Ho salutato tutti con la manita.
Ho pianto per questi colori.
Ho visto l'infinito personificato in Javier Zanetti4
Ho visto l'umilta' diventare grandezza di un uomo,..... il mio Capitano.
Ho visto  un principe diventare Re.
Ho visto una squadra Pazza...ma anche io sono cosi.
Ho visto l'onesta' in  una squadra che ha scritto le pagine più belle del calcio giocato.
Ho visto la felicita' e la grinta negli occhi di undici eroi che hanno dato il sangue.
Ma soprattutto, non ho MAI VISTO la mia INTER in B.
 Perciò, succeda quel che succeda e come andra' a finire.....
In qualunque caso,  LA FINE DEL MONDO...E' L' INTER...LA MIA INTER.

sabato 15 dicembre 2012

DISPIACE....LAZIO INTER 1 - 0

IL COMMENTO

Dispiace.....perdere cosi'... due volte  o tre piu' vicini al gol della lazio...ma il calcio e' questo.
l'importante e' buttarla dentro , e sull' unico spiraglio lasciato a quel giocatore fantastico che e' klose da un ottimo Ranocchia fino a quel momento la Lazio ha vinto la partita .
Abbiamo visto un primo tempo molto bloccato dai tatticismi di ambedue le squadre, con una prevalenza di possesso palla della lazio.
l'inter e' scesa in campo con il 4-4-2, con nagatomo a destra ,perejra a sinistra,e i centrali Ranocchia e Samuel,il capitano  invece nella linea di centrocampo che comprendeva anche Gargano ,Cambiasso e Guarin, quindi le due punte Milito e Cassano.
Tutto sommato una bella partita giocata sulla correttenza tanto che i cartellini almeno i primi mi
sono sembrati eccessivi,dicevo un primo tempo dove le due squadre hanno provato a cercare di vincere i duelli tra i rispettivi giocatori opposti e ovviamente i rispettivi reparti  avversari contro.
Dobbiamo dire che c'e' stata una certa prevalenza laziale.
Nel secondo tempo l'Inter ha cambiato l'assetto tattico,portando Nagatomo a sinistra,e Zanetti sulla linea di difesa,in seguito poi sono stati colpiti due pali con Guarin e Cassano e il portiere della lazio Marchetti si e'superato di seguito su Milito.
Dopo un po' di schermaglie,c'e' un lancio su ripartenza per Milito che viene a contatto con un laziale che cade a terra,il gioco fermato, ma il fallo non c'era, c'era Cassano libero sulla sinistra.....sulla conseguente punizione per la lazio avviene il gol.
Con un inter piu' volitiva si sperava in qualcosa di meglio,dopo l'entrata di Palacio per l'infortunio
di Cambiasso l'inter ha cambiato ancora assetto ma, avviene il colpo della Lazio con Klose con un bel gol ad incrociare il tiro,su lancio di Ledesma.
Finisce cosi una partita dove L'inter questa volta non avrebbe demeritato almeno un punto ma invece ha perso.
A dirla tutta sul finale ,ci e' sembrato di vedere un rigore su Ranocchia.....tirato giu' in area......
Ai ragazzi non si puo' rimproverare nulla anche perche' la Lazio e' una signora squadra.

LE PAGELLE

HANDANOVIC 6,5 – La Lazio, lo impensierisce principalmente con conclusioni da fuori area,  è attento su una punizione di Hernanes. E'graziato da Klose che  controlla malissimo il pallone solo davanti a lui. Ma il tedesco non perdona due volte: controllo e tiro fendente che si insacca.
NAGATOMO 6,5 – Tenta più degli altri di assecondare le discese di Guarin e i passaggi di Cassano.  Più alto a sinistra nel 4-4-2 nel secondo tempo, posizione che favorisce le sue progressioni. Sempre una spina per la retroguardie avversarie, solo Marchetti gli nega la gioia del gol.
RANOCCHIA 6,5 – Viene preso in infilata da Klose, anche se risulta sempre puntuale nei disimpegni. Finché gli riesce tiene klose a distanza, ma sul gol resta a guardare.
SAMUEL 6 – Si concede qualche rudezza che gli costa un’ammonizione, si prende qualche rischio eccessivo.
PEREIRA 6 –  Messo in difficoltà dalle incursioni di Konko  bada molto alla sostanza per uscire dai problemi. Klose reclama per un contatto involontario. scala in ritardo non riuscendo ad evitare il gol. DALL’86 COUTINHO SV
ZANETTI 6 – naviga a vista e piu' riposato a centrocampo esegue il compito senza troppi fronzoli. Nei cambi tattici della formazione di inizio ripresa finisce esterno,ingaggiando battaglia con
Candreva.
CAMBIASSO 6 – Inizia sul centro-destra non bene, meglio quando riprende il suo ruolo di metronomo. Uno scontro a centrocampo  costringe Stramaccioni al cambio.
DAL 60’ PALACIO 6 – Mezz’ora, nel tentativo di scuotere l’Inter. la mossa sembra azzeccata, perché con il suo ingresso i nerazzurri si fanno più intraprendenti, sfiora la conclusione vincente. Dopo la chance, però, l’Inter concede campo alla Lazio che colpisce.
GARGANO 6 – Inizialmente presente nella manovra, è lui l’uomo che prova a fare uscire l’Inter ma non ci riesce, si dedica alla fase d’interdizione con buoni risultati. Prova anche la conclusione personale ma non e' nelle sue corde...da dimenticare.
GUARIN 6,5 – A volte litiga col pallone, ma dai suoi piedi scaturiscono le offensive nerazzurre.  Dopo l’intervallo agisce da esterno destro, andando vicino al gol due volte: alla prima incrocia il tiro senza fortuna,alla seconda è il palo a dirgli no. Nel finale prende forse un fallo e si infuria.
MILITO 6 – Per prendersi un pallone deve arrivare fino alla sua metà campo.  Nella ripresa si da da fare ma e' ben controllato, clamoroso il fallo inesistente fischiato su Biava che ferma una possibile azione gol dell’Inter.
CASSANO 6 – Si muove continuamente ma fatica a entrare in gioco per la gabbia di laziali che ha su di lui. Nella ripresa si accende un po', cerca di fare il suo ma non basta.

martedì 11 dicembre 2012

Il livore dei nemici

 

di Franco Bomprezzi    internews.it 
Ogni volta che l’Inter vince (e bene) una partita importante, arriva puntuale la contraerea dei commentatori falsamente elogianti. Non ce la fanno a negare l’evidenza. Innanzitutto il risultato, che parla sempre da sé. Ma anche la qualità del gioco collettivo, dello spirito di sacrificio, e perfino le prodezze dei singoli. Si spingono i più arditi ad ammettere una imprevedibile tenuta di questo allenatore ragazzino. Ma poi, quando ormai pensi che i pregiudizi stiano per cadere, infilano una o più cattiverie, aggettivi alla rinfusa, frasi acide e valutazioni che puntano a ridimensionare, delimitare, derubricare. Perfino nelle pagelle dei quotidiani sportivi e non, potremmo sbizzarrirci a trovare eco di queste prelibatezze stilistiche. Non faccio nomi, tanto li conoscete alla perfezione. E’ il “livore dei nemici”, riedizione esacerbata di quel “rumore dei nemici” coniato da Josè Mourinho nell’Anno di Grazia. Le spiegazioni sono tante, e forse inutili. Non mi va di offendere, specialmente in giornate di soddisfazione e di ragionevole fiducia nel futuro prossimo e soprattutto a medio-lungo termine.
Alla base di tutto probabilmente c’è il nostro modo di essere. Intendo di noi tutti, tifosi, giocatori, società. Poco inclini al ruffianesimo, all’ipocrisia, persino all’autoelogio. Sobriamente bauscia, cerchiamo quasi sempre di non esaltarci nella vittoria, e di non deprimerci troppo nella sconfitta. Siamo elitari, orgogliosi, ironici, non per niente amiamo ricordare ogni giorno l’avvocato Prisco (proprio in questi giorni che ci rimandano al suo passaggio in un’altra dimensione, dalla quale peraltro ci sta vistosamente aiutando). Noi siamo l’Inter, e voi non siete un c… (parafrasi arbitraria e grezza di una celebre battuta nel “Marchese del grillo” del romano – guarda un po’ – Alberto Sordi). Il “livore dei nemici” è un fenomeno mediatico da studiare. Interessante persino dal punto di vista antropologico e sociologico, visto che comporta, di conseguenza, il contagio delle altre tifoserie, che si abbeverano a queste fonti inquinate da una partigianeria cattiva, ai limiti della scorrettezza. L’esempio più banale, dopo Inter-Napoli, è il giudizio assolutorio nei confronti dell’arbitraggio di Rizzoli, ignorando non solo il fuorigioco di Pandev al momento del gol, ma anche l’espulsione mancata di Behrami (in una fase decisiva per la partita), l’ammonizione ridicola di Handanovic, le interpretazioni a dir poco singolari del regolamento. E’ ormai talmente prevedibile la situazione nella quale i nostri si trovano a giocare in situazioni di forte tensione emotiva, come nelle partite di cartello, che ho la netta sensazione di una certa assuefazione generale, persino del nostro pubblico, che effettivamente si inquieta, protesta, ma non più di tanto. Giusto per dovere, o per solidarietà. Ma niente di più. Potrebbe apparire un fenomeno di maturazione del tifo, e invece forse è solo rassegnazione al peggio.
La pressione mediatica alla quale è sottoposta l’Inter dipende in larga misura dal peso politico e societario dei competitor, ossia il Milan di Berlusconi, la Juve di Agnelli, e adesso anche il Napoli di De Laurentis. Non che Moratti sia poco visibile, ma il suo stile è profondamente diverso, da sempre. Ed è anche il motivo per cui ci piace, ci appartiene, anche nelle rare volte in cui non ne condividiamo gli atteggiamenti e perfino le decisioni. Più l’Inter inceppa il meccanismo di esaltazione della grandezza, vera o presunta, delle altre squadre, più si accentua l’irritazione di grandi e piccole firme, di telecronisti, di moviolisti, di commentatori da talkshow di provincia. Lo sappiamo e siamo abbastanza attrezzati alla bisogna. Ma il fastidio resta immutato. Ci piacerebbe, insomma, che almeno quando ce lo meritiamo, arrivasse un apprezzamento semplice e onesto, il che non significa desiderare un ossequio acritico, ma una corretta valutazione, utile anche per indirizzare i successivi passi della squadra e di chi la dirige.
Sembra infatti che tutti siano in attesa del prossimo flop, lo desiderano, si preparano a raccontarlo. Già in queste ore si esalta la forza della Lazio in casa, e prima di sabato ascolteremo e vedremo cose che non appartengono alla normale costruzione mediatica di un evento sportivo. Non credo ci sia una soluzione, anzi. In fin dei conti tale evidente livore (la cui massima rappresentazione mi pare si materializzi nei pezzi e nelle elucubrazioni televisive di Sconcerti) ci rafforza, ci rinsalda, e penso che questo sia il sentimento anche dei giocatori, vecchi e nuovi lottatori nerazzurri. Tutti per uno, quasi teleguidati da Stramaccioni, il che fa un certo effetto, tenuto conto dell’esperienza dei reggitori dello spogliatoio e della sorte toccata ad alcuni fra i più prestigiosi nomi in panchina, nel passato più o meno recente. Bene così. La massima soddisfazione infatti, il giorno dopo una vittoria importante, è immaginare il fastidio ulceroso che abbiamo provocato in molti. Fino alla prossima, naturalmente.
La vicenda di Sneijder in questo senso è altrettanto esemplare. Personalmente non ce la faccio quasi più a leggerne gli sviluppi, figurarsi poi se ho voglia di parlarne. Mi ricorda una situazione classica dal sapore sgradevole. Quando cioè una coppia sposata da tempo, di amici carissimi, ti rivela che è tutto finito e che stanno per separarsi. Te lo raccontano uno all’insaputa dell’altro. Ognuno ti dà la sua versione, contando sulla tua amicizia, sapendo di potersi fidare. E rinfacciando le colpe all’altro, come è naturale. Tu ascolti, in pieno imbarazzo, ricordi i bei momenti trascorsi insieme, esprimi parole di circostanza (“Eravate proprio una bella coppia, che peccato… ma siete sicuri? Vabbé, comunque la vita continua, a volte quando si chiude una porta si apre un portone…”), e speri solo che la smettano di litigare e di farsi del male. Ecco. Mi resta il rammarico di non poter sapere davvero quanto bello sarebbe stato vedere Wesley guidare la cabina di regia di questa nuova grande Inter in gestazione. Ma saprò farmene una ragione, a patto che la causa di divorzio lasci da parte gli amici e i parenti, e anche i colleghi. Andiamo avanti. Andiamo oltre. Amiamola, come sempre.

CUORE E DETERMINAZIONE .....

DI Leonardo Ciancarella : su INTERFANS.org

Giocasse sempre così l’Inter, avesse sempre questa voglia e questa “garra” come dicono in latino america non ce ne sarebbe per nessuno.
O forse basterebbe giocare sempre con le grandi squadre per avere queste affermazioni. Derby vinto, Juventus asfaltata, Napoli e Fiorentina battute, resta solo la macchia della sconfitta con la Roma.
E’ stata una partita pazza quella andata in scena a San Siro, con un ottimo Napoli che forse ha giocato con un centrocampo troppo pieno di calci invece di calcio, dove Behrami ha menato come voleva sino al 70 esimo o giù di lì con un Rizzoli che ben poco ha convinto nella gestione dei cartellini, lo svizzeri si è divertito picchiando tutti e tutto tranne poi trovare in Guarin un muro dove rombalzare e rodersi i denti cercando invano di arginarlo.
Si deve un applauso grande ed una tirata d’orecchie piccola a questa squadra.
La tirata d’orecchie va alla messe di punti buttati via con Cagliari, Parma ed Atalanta o se volete anche con il Siena, perchè solo la metà di quei punti che si potevano fare e si dovevano fare avrebbero significato il primato in classifica, e con punti di distacco.
Il grande applauso va alla dedizione che questi ragazzi ed il loro allenatore stanno mettendo in campo ed ai risultati che stanno ottenendo, il secondo posto e i due punti sulla squadra quarta in classsifica sono un capolavoro e vi espongo un dato concreto come amo fare. Avete visto la panchina nerazzurra di stasera e quella del Napoli?
Le forze sembravano ribaltarsi, la grande squadra di tradizione sembrvano gli altri.
Intorno al ventesimo, dopo la sostituzione prevedibile di Palacio per Cassano mi sono domandato cosa si potesse fare per dare fiato a Gargano o arginare Insigne e desolatamente l’unica alternativa credibile era Coutinho, che esterno non è e che è quasi sprecato sfruttato solo per la sua corsa. Le alternative erano una serie di ragazzini di bellissime speranze ma poca sostanza immediata.
Leggo poi a fine partita diversi commenti di tifosi che si lamentano della scarsa qualità di gioco e dell’assenza di un regista.
La dobbiamo finire, forse i tifosi da salotto non saranno felici se non si “giuoca un bel calcio”, ma questa squadra ha l’obbiettivo di tornare in Europa, in quella che conta e che porta i denari per comprare i giocatori e sta facendo tantissimo, anche di più di quello che può.
Invece di criticare dobbiamo alzarci in piedi ad applaudire questo Guarin strepitoso che se trova continuità è davvero un top player assoluto che segna un gol bellissimo per coordinazione e determinazione, che regala un assist delizioso a Milito per il raddoppio, e poi tanta corsa e cattiveria sportiva , da solo si è mangiato Britos e Behrami. Il guaro porta sulle spalle il numero del Cholo e me lo ricorda tanto…
Applausi andrebbero fatti anche a Cambiasso che sostituisce benissimo Samuel, ad Handanovic che toglie la palla dall’angolino su Inler , allo spettacolare Nagatomo che da mascotte sta diventando un continuo martello sulla fascia.
In conclusione due piccole annotazioni. La prima è una menzione d’onore per Alvaro Pereira che ho massacrato ogni partita che ha giocato e male, e che invece questa sera ha dato un apporto importante e continuo regolando chiunque si sia affacciato dalla sua fascia.
La seconda è l’ennesimo complimento a Stramaccioni, quello schema che spiana la strada alla vittoria è preparato e geniale, quello Zanetti che prende Hamsik è un’altra intuizione geniale e che evita al capitano figuracce sugli esterni scattanti del Napoli.

lunedì 3 dicembre 2012

INTER > PALERMO 1-0 CHIAROSCURI e RIPARTENZE

IL COMMENTO :
Si sapeva che sarebbe stata una partita tosta, soprattutto per le ultime gare giocate dell'Inter.
 La vittoria  è una boccata d'aria fresca, quantomeno ,che ci permette di restare attaccati al treno della champion.
 La squadra ma sopratutto il centrocampo e la difesa erano troppo schiacchiate e cio' ha permesso  al Palermo di fare gioco ma senza mai offendere in maniera incisiva.
 Il Palermo ha fatto la sua modestissima partita a San Siro, i nostri problemi ne hanno ingigantito la prestazione.
 Dybala fa cose buone, ma davanti a se ha Samuel che gli fa assaggiare la Serie A ad alti livelli.
La difesa dell'Inter questa volta non soffre nulla e fa una partita molto ordinata, grazie forse anche alla pochezza dell'attacco rosanero mancante di Miccoli.
 Handanovic si fa vedere solo per una parata su Barreto. Cambiasso e Gargano a centrocampo fanno una buona diga,con l'uruguagio che sembra un moto perpetuo e non si ferma un attimo,anche se molte volte sembra arrancare e girare a vuoto,tant'e' che  piovono anche fischi da alcuni settori nerazzurri, proprio a sottolineare la sua prestazione .
Buona la gara di Pereira che offre la migliore prestazione dopo l'esordio contro la Roma in maglia nerazzurra ,anche se impreciso sui cross.
Il gol però, dato che il Palermo si  difende per tutta con dieci uomini dietro la linea del pallone arriva grazie a un errore della difesa ospite,su un cross innocuo dalla trequarti di Ranocchia, Garcia si getta in scivolata sul pallone e inganna Ujkani.
Il nostro attacco?...Milito all'inizio sembra in vena,ma poi si spegne. Coutino..molto fumo ma poco arrosto....Palacio gira a vuoto e non salta mai l'uomo,si vede che e' stanco.
 Il finale dopo le sostituzioni , è tutto per l'Inter che arremba con i centrocampisti piu' freschi;Guarin ,Nagatomo e con Pereira,l Inter controlla tranquillamente sino al fischio finale dell'arbitro.
Certamente non una grande partita visto il periodo  ...ma come si dice ...chi si contenta ...per il momento...gode .
Volevamo solo aggiungere...avendo visto e ascoltato la partita su mediaset premium.....
certo che i commentatori non ce ne risparmiano una...alla voce passaggi sbagliati annotiamo; i nostri vengono catalogati come errori; quelli del palermo ;passaggi non giunti a buon fine., quando invece ci e' riuscito qualcosa...dicasi per noi ...fortuna ;per il palermo...grandi giocate .
Ditemi ,come la vogliamo chiamare questa ehm ehm...differenza?

LE PAGELLE:
HANDANOVIC 6 – Viene chiamato in causa direttamente poco dopo la mezz’ora, con un intervento nemmeno impeccabile su una conclusione da lontanodi Munoz.
 Poi è talmente poco impegnato che per combattere il gelo di San Siro deve scaldarsi in campo.
RANOCCHIA 7 – Appare almeno inizialmente un po’ svagato, in un paio di circostanze ci vuole Gargano per toglierlo dai guai.Quando decide di usare le maniere spicce, però, si fa sentire eccome.
E strappa applausi quando decide di partire da solo verso l’area avversaria prendendosi un corner;
 poco dopo va anche vicinissimo al gol. Ma  è sul suo lancio in mezzo che Garcia devia involontariamente nella porta di Ujkani.
 Un moto perpetuo sulla destra, un cuore grande così.
SAMUEL 6,5 – Inizio subito attento, si fa vedere anche in zona gol. Mette un po’ di pezze importanti attenuando le sfuriate del Palermo agevolate da errori dell’Inter. E si fa notare anche per una serie di lanci davvero interessanti. Prende però un giallo pesantissimo: niente Napoli per lui, forse la notizia peggiore che potesse dare a Stramaccioni.
JUAN JESUS 6 – Prende in consegna Ilicic prima e Brienza poi, ed è un bel duello con entrambi.
 Aiuta però un po’ su tutte le zone del campo. Più solido rispetto alle ultime deludenti uscite,
sfortunato nel rimpallo che poi consente a Dybala di concludere alto. Ovazione per una sgroppata
ZANETTI 5,5 – Mette due bei cross in mezzo per Palacio prima e Milito poi: note positive in una giornata dove il capitano procede per il resto a sprazzi. Fino alla sostituzione.
DAL 64’ NAGATOMO 6 – Appena entrato costruisce subito un potenziale pericolo. Poi lotta dura senza paura.
CAMBIASSO 6,5 – Molto aggressivo, al punto da commettere anche qualche fallo pesante,
impegna anche Ujkani con una gran botta al volo da corner. Potrebbe riprovarci poco dopo ma cicca clamorosamente la spizzata di Palacio. Mette la sua provvidenziale zampetta un po’ ovunque. Dopo l’uscita di Milito viene spostato addirittura più avanti.
DALL’81 MARIGA SV – Torna in campo il keniota, per gli ultimi minuti di battaglia.
GARGANO 5,5 – Un buon inizio, col primo spunto interessante a servire Milito.
 Dimostra di avere grande voglia e propensione all’inserimento e dà una mano importante anche in difesa.Purtroppo decresce improvvisamente sbagliando molto in fase di disimpegno. la sua  grinta a volte non basta.
PEREIRA 6 – Finalmente la sospirata chance dal primo minuto per il Palito, chiamato a scivolare sulla corsia di sinistra
anche per parare le scorribande di Juan. Fa parecchio lavoro oscuro dando qualcosa in fase di spinta.
COUTINHO 5,5 – Potrebbe approfittare meglio del regalone di Ujkani dopo tre minuti. Cerca spazi, calamita falli, a volte pecca di egoismo. Sull’assist di Palacio, perde il tempo in maniera davvero grossolana.
 Cresce un pochino nella ripresa, dove regala qualche lampo, ma latita parecchio negli inserimenti e nello scegliere i palloni giusti.
PALACIO 5 – Sua la prima occasione interessante dell’incontro, col colpo di testa parato a terra da Ujkani. Poi però esce gradualmente dal gioco, sprecando diverse buone occasioni.
 Involuzione preoccupante, quella del Trenza.
MILITO 5 – Principe in cerca di gol, che si danna l’anima per trovare la marcatura sin dai primi minuti, che spesso sbatte sulla difesa del Palermo. Brutto il pallone perso che innesca un potenziale pericolo portato da Dybala, poco dopo si gioca male una bella chance. Stramaccioni lo sacrifica per primo. DAL 64’ GUARIN 6,5 – Primo squillo dopo pochi secondi con l’assist non raccolto da nessuno. Il suo ingresso è quello che spariglia le carte della difesa palermitana: con le sue incursioni mette spesso in imbarazzo la retroguardia rosanero.
ALLENATORE: STRAMACCIONI 6 – Può bastare un gol peraltro fortunoso a nascondere tutte le pecche di una squadra apparsa ancheoggi davvero non trascendentale? Probabilmente no, però dopo un primo tempo davvero inconcludente l’Inter nella ripresa perlomeno ci mette coraggio e cuore, anche se l’assenza di un uomo che dia idee si sente eccome.
 La scossa arriva dopo l’ingresso di Guarin e Nagatomo, entrati oltretutto al posto di due mostri sacri come Zanetti e Milito,che danno vivacità alla manovra. Dopo la passerella col Neftchi, però, arriva un avversario temibile come il Napoli:con un Cassano in più ma con un Samuel in meno.

ARBITRO: BERGONZI 6,5 – Gara gestita bene, senza particolari difficoltà. Puntuale nelle scelte dei cartellini.
ASSISTENTI: COSTANZO 6 – ALTOMARE 6,5
ASSISTENTI ADDIZIONALI: DE MARCO SV – BORRIELLO SV