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domenica 30 ottobre 2011
IL CREPUSCOLO DEGLI DEI
Una sconfitta che fa male. Una sconfitta che cancella tutto ciò che di buono si era fatto nei giorni precedenti.
Il trittico Chievo - Atalanta - Juve, avrebbe dovuto portare piu' punti in cascina invece sono solo 4.
Sulla partita...., i bianconeri hanno fatto la loro gara subendo per i primi 15 minuti e poi agendo come faceva l'Inter di qualche tempo fa, con ripartenze ciniche e pericolose.
Il punto cruciale della gara è stata la non compatezza dell'Inter. I bianconeri si sono mossi, concentrando i dieci giocatori di movimento in un fazzoletto di 30 metri di campo.
Posizioni occupate in maniera perfetta, non permettendo all'Inter di ripartire e di servire facilmente i suoi attaccanti.
La Juventus si e' dimostrata più squadra dell'Inter e lo si capisce anche dalla coralità con cui costruiscono.
Il gol dei nerazzurri invece è frutto di una giocata di due singoli, Sneijder e Maicon, che è bravissimo ad insaccare con un tiro al fulmicotone.
Nelle gambe dei nerazzurri c'e' poca benzina e nella testa poche idee. Non attacchiamo mai i portatori di palla juventina, che nello stretto ci rendono la vita difficile, sopratutto a centrocampo.
La Juve del secondo tempo non ha neanche la necessità di forzare.
Al 70' poi imbarazzante lo scambio di passaggi a centrocampo tra Pirlo e Marchisio che riescono a farecinque passaggi di fila a 3 metri di distanza, senza che nessun giocatore nerazzurro li contrasti.
All'ingresso del ''vecchio'' centrocampo (stankovic,cambiaso,zanetti), tutti e tre non riescono a togliere palla
ad un solo giocatore bianconero che se li beve....Si sarebbe fatta più bella figura a ritornare mestamente negli spogliatoi, risparmiandoci gli ultimi venti minuti di nulla.
Se a qualcuno mancava la certezza, eccola arrivata.
Diciamo addio allo Scudetto e pensiamo a rendere dignitoso questo campionato.
La Champions fa storia a se, ma non bisogna illudersi per essere primi in un girone non certo irresistibile.
Troppi 11 punti da recuperare nonostante siamo ancora a Ottobre, troppi 11 punti in soli 2 mesi di campionato,troppo pochi 8 punti per non cominciare a preoccuparsi sul serio.
L'illusione di poter riaprire il campionato è durata 10 minuti, quanto intercorso tra il gol di Maicon e il definitivo raddoppio di Marchisio. L'illusione invece di poter vedere correre gente come Cambiasso, Stankovic e compagnia bella non è neanche sorta di fronte al dinamismo dei mediani bianconeri.
Signori e signore...la festa e' finita.
Una sconfitta che fa male. Una sconfitta che cancella tutto ciò che di buono si era fatto nei giorni precedenti.
Il trittico Chievo - Atalanta - Juve, avrebbe dovuto portare piu' punti in cascina invece sono solo 4.
Sulla partita...., i bianconeri hanno fatto la loro gara subendo per i primi 15 minuti e poi agendo come faceva l'Inter di qualche tempo fa, con ripartenze ciniche e pericolose.
Il punto cruciale della gara è stata la non compatezza dell'Inter. I bianconeri si sono mossi, concentrando i dieci giocatori di movimento in un fazzoletto di 30 metri di campo.
Posizioni occupate in maniera perfetta, non permettendo all'Inter di ripartire e di servire facilmente i suoi attaccanti.
La Juventus si e' dimostrata più squadra dell'Inter e lo si capisce anche dalla coralità con cui costruiscono.
Il gol dei nerazzurri invece è frutto di una giocata di due singoli, Sneijder e Maicon, che è bravissimo ad insaccare con un tiro al fulmicotone.
Nelle gambe dei nerazzurri c'e' poca benzina e nella testa poche idee. Non attacchiamo mai i portatori di palla juventina, che nello stretto ci rendono la vita difficile, sopratutto a centrocampo.
La Juve del secondo tempo non ha neanche la necessità di forzare.
Al 70' poi imbarazzante lo scambio di passaggi a centrocampo tra Pirlo e Marchisio che riescono a farecinque passaggi di fila a 3 metri di distanza, senza che nessun giocatore nerazzurro li contrasti.
All'ingresso del ''vecchio'' centrocampo (stankovic,cambiaso,zanetti), tutti e tre non riescono a togliere palla
ad un solo giocatore bianconero che se li beve....Si sarebbe fatta più bella figura a ritornare mestamente negli spogliatoi, risparmiandoci gli ultimi venti minuti di nulla.
Se a qualcuno mancava la certezza, eccola arrivata.
Diciamo addio allo Scudetto e pensiamo a rendere dignitoso questo campionato.
La Champions fa storia a se, ma non bisogna illudersi per essere primi in un girone non certo irresistibile.
Troppi 11 punti da recuperare nonostante siamo ancora a Ottobre, troppi 11 punti in soli 2 mesi di campionato,troppo pochi 8 punti per non cominciare a preoccuparsi sul serio.
L'illusione di poter riaprire il campionato è durata 10 minuti, quanto intercorso tra il gol di Maicon e il definitivo raddoppio di Marchisio. L'illusione invece di poter vedere correre gente come Cambiasso, Stankovic e compagnia bella non è neanche sorta di fronte al dinamismo dei mediani bianconeri.
Signori e signore...la festa e' finita.
mercoledì 26 ottobre 2011
Allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” finisce 1 a 1 con l'Atalanta.
Un pareggio, tra luci e ombre.
Partiamo dalle prime. Zarate sta dimostrando di entrare sempre di più nei meccanismi del gioco e si sta mettendo a disposizione delle esigenze
del gruppo,il tutto lascia ben sperare per il futuro; La capacità di Sneijder di essere un giocatore dalle grandi doti e un leader capace di prendere per mano i compagni;
Un Lucio disciplinato che, in attesa del suo vero partner di ruolo Walter Samuel, tiene in linea di galleggiamento un reparto che in alcuni momenti soffre ancora troppo;
Infine,la condizione atletica è sembrata migliore rispetto alle ultime uscite: contro una squadra in forma e dall’età media nettamente inferiore,
i nostri calciatori hanno corso fino alla fine riuscendo a controbattere in modo efficace.
A questi dati positivi fanno da contraltare alcuni aspetti particolarmente negativi. Iniziamo da quello più evidente e preoccupante: la clamorosa involuzione di Milito.
Il bomber argentino è l’ombra di se stesso e anche a Bergamo è stato protagonista in negativo.
Dopo aver perso Eto’o, con gli acerbi Coutinho, Castaignos e Alvarez , è dura pensare a una rimonta coni soli Zarate e Pazzini a reggere sulle proprie spalle il peso
di tutto l’attacco.
Moratti, in seguito alle ultime riunioni ha deciso di acquistare durante il mercato di gennaio, Kucka, ma se le cose dovessero continuare in questo modo
certe scelte andranno riviste.
La serata di Bergamo va in archivio con altre due gravi insufficienze, la prima è la prestazione di un Christian Chivu
capace di: perdere in modo ingenuo Denis sull’azione del loro gol, sbagliare tanti disimpegni e provocare il calcio di rigore,dubbio...
ma frutto di un intervento ingenuo, poi ottimamente parato da Castellazzi.
Sul banco degli imputati sale anche Ranieri, diciamocelo: In una partita molto complicata non schierare dall’inizio il miglior attaccante del momento
e storicamente cecchino infallibile contro gli orobici (Il Pazzo)e sostituire un brillante Zarate lasciando in campo uno spento Milito,
ci fa dire che Sor Claudio non ha vissuto una delle migliori serate.
Sabato arriva la capolista Juventus e la voglia di incamerare i tre punti deve superare qualsiasi problema.
I ragazzi devono gettare il cuore oltre l'ostacolo. E’ la classifica che ce lo chiede. E’ la storia che ce lo impone.
Un pareggio, tra luci e ombre.
Partiamo dalle prime. Zarate sta dimostrando di entrare sempre di più nei meccanismi del gioco e si sta mettendo a disposizione delle esigenze
del gruppo,il tutto lascia ben sperare per il futuro; La capacità di Sneijder di essere un giocatore dalle grandi doti e un leader capace di prendere per mano i compagni;
Un Lucio disciplinato che, in attesa del suo vero partner di ruolo Walter Samuel, tiene in linea di galleggiamento un reparto che in alcuni momenti soffre ancora troppo;
Infine,la condizione atletica è sembrata migliore rispetto alle ultime uscite: contro una squadra in forma e dall’età media nettamente inferiore,
i nostri calciatori hanno corso fino alla fine riuscendo a controbattere in modo efficace.
A questi dati positivi fanno da contraltare alcuni aspetti particolarmente negativi. Iniziamo da quello più evidente e preoccupante: la clamorosa involuzione di Milito.
Il bomber argentino è l’ombra di se stesso e anche a Bergamo è stato protagonista in negativo.
Dopo aver perso Eto’o, con gli acerbi Coutinho, Castaignos e Alvarez , è dura pensare a una rimonta coni soli Zarate e Pazzini a reggere sulle proprie spalle il peso
di tutto l’attacco.
Moratti, in seguito alle ultime riunioni ha deciso di acquistare durante il mercato di gennaio, Kucka, ma se le cose dovessero continuare in questo modo
certe scelte andranno riviste.
La serata di Bergamo va in archivio con altre due gravi insufficienze, la prima è la prestazione di un Christian Chivu
capace di: perdere in modo ingenuo Denis sull’azione del loro gol, sbagliare tanti disimpegni e provocare il calcio di rigore,dubbio...
ma frutto di un intervento ingenuo, poi ottimamente parato da Castellazzi.
Sul banco degli imputati sale anche Ranieri, diciamocelo: In una partita molto complicata non schierare dall’inizio il miglior attaccante del momento
e storicamente cecchino infallibile contro gli orobici (Il Pazzo)e sostituire un brillante Zarate lasciando in campo uno spento Milito,
ci fa dire che Sor Claudio non ha vissuto una delle migliori serate.
Sabato arriva la capolista Juventus e la voglia di incamerare i tre punti deve superare qualsiasi problema.
I ragazzi devono gettare il cuore oltre l'ostacolo. E’ la classifica che ce lo chiede. E’ la storia che ce lo impone.
L'OCCHIO NERAZZURRO |
A proposito di...
Fischiare un rigore contro l'Inter? Ormai si dà di rigore, con rigore.
La realtà è sotto gli occhi di tutti , domenica dopo domenica, diventa imbarazzante per chi vuole recitare un ruolo da protagonista.
La lista comincia a diventare lunga, soprattutto se si pensa che siamo solo all'ottava giornata:
Bergonzi a Novara, Tagliavento a Bologna, Rocchi col Napoli, Orsato a Catania e Valeri a Bergamo.
Incredibile !!!.
Non tanto per la quantità, che lascia comunque basiti, quanto per la qualità: di quelli elencati nemmeno uno ha la certezza di essere giusto.
Impietriti.
A Novara Morimoto si porta dietro Ranocchia; a Bologna Portanova 'sviene' sfiorato da Samuel;
Napoli : il contatto Maggio-Obi avviene fuori area; Catania... Bergessio simula un aggancio di Castellazzi che non c'è;
a Bergamo Marilungo e Chivu si trattengono vicendevolmente ed e' Marilungo che va sulla corsa di Chivu inciampando sulle sue gambe.
Valeri sbaglia di grosso: testimonianza ne è la lunga indecisione che accorda il tiro dagli undici metri.
Questo per rimanere ai rigori contro i nerazzurri, ma ci sono anche quelli non concessi a favore, altrettanto clamorosi.
Si parte da Palermo; Migliaccio 'para' sulla linea un tiro di Milito,Roma; Burdisso frana addosso a Sneijder,
e con Frey che devia col braccio un tiro di Stankovic e con Zarate bloccato da Masiello a palla lontana
( ma.... con il metro di giudizio utilizzato in seguito...).
La situazione è complicata e la partita con la Juventus forse arriva nel momento sbagliato.
Fischi arbitrali permettendo.
Fischiare un rigore contro l'Inter? Ormai si dà di rigore, con rigore.
La realtà è sotto gli occhi di tutti , domenica dopo domenica, diventa imbarazzante per chi vuole recitare un ruolo da protagonista.
La lista comincia a diventare lunga, soprattutto se si pensa che siamo solo all'ottava giornata:
Bergonzi a Novara, Tagliavento a Bologna, Rocchi col Napoli, Orsato a Catania e Valeri a Bergamo.
Incredibile !!!.
Non tanto per la quantità, che lascia comunque basiti, quanto per la qualità: di quelli elencati nemmeno uno ha la certezza di essere giusto.
Impietriti.
A Novara Morimoto si porta dietro Ranocchia; a Bologna Portanova 'sviene' sfiorato da Samuel;
Napoli : il contatto Maggio-Obi avviene fuori area; Catania... Bergessio simula un aggancio di Castellazzi che non c'è;
a Bergamo Marilungo e Chivu si trattengono vicendevolmente ed e' Marilungo che va sulla corsa di Chivu inciampando sulle sue gambe.
Valeri sbaglia di grosso: testimonianza ne è la lunga indecisione che accorda il tiro dagli undici metri.
Questo per rimanere ai rigori contro i nerazzurri, ma ci sono anche quelli non concessi a favore, altrettanto clamorosi.
Si parte da Palermo; Migliaccio 'para' sulla linea un tiro di Milito,Roma; Burdisso frana addosso a Sneijder,
e con Frey che devia col braccio un tiro di Stankovic e con Zarate bloccato da Masiello a palla lontana
( ma.... con il metro di giudizio utilizzato in seguito...).
La situazione è complicata e la partita con la Juventus forse arriva nel momento sbagliato.
Fischi arbitrali permettendo.
giovedì 20 ottobre 2011
LA VIE EN...LILLE
...a patto che......
Tre importantissimi punti,che danno morale , che ci catapultano in testa alla classifica del girone di champion ,
ma che ci impone l'ennesima analisi nei dettagli di quanto abbiamo visto martedì sera,
per noi che..ABBIAMO L'INTER NEL CUORE.
Nell’ambito degli aspetti positivi quello più importante è l’aver terminato l’incontro senza subire gol,
basta pensare che nelle precedenti 9 gare ufficiali era accaduto una sola volta (0-0 con la Roma) e che in trasferta è la prima volta che accade.
Da segnalare anche le prestazioni di alcuni singoli che dovranno recitare un ruolo fondamentale nella auspicata risalita,
citiamo: Julio Cesar che ha detto no ai francesi nei momenti delicati dell’incontro; Pazzini...se non segna lui...; Chivu ,su cui poter contare
anche come centrale difensivo; gli spunti di Zarate, ancora non continuo, ma molto utili nel proseguo della stagione.
Insomma, tutto bene? Non proprio. La squadra ha sofferto troppo.
Il tabellino ci mostra impietoso come i francesi avrebbero meritato qualcosa in più per via dei 11 tiri fatti contro i 4 nostri, e dei 11 corner contro i 3 nostri, il possesso palla dice 60% Lilla e 40% Inter.
Quest’ultimo dato ha un significato relativo perché evidentemente Ranieri ha impostato la partita in questo modo, ma, come abbiamo scritto in precedenza le parate di Julio Cesar hanno avuto un peso decisivo sul risultato finale.
Mi auguro che il ricostituente che abbiamo preso a Lille possa risvegliare un orgoglio apparso un poco affievolito rispetto a cio' che era.Diciamolo pure: è normale che squadre come Juve o Napoli, vista la lunga assenza dal calcio che conta e dalle vittorie, abbiano una fame maggiore di noi , che veniamo invece dalle leggendarie vittorie degli ultimi lustri. Però, nonostante gli infortuni e l’età avanzata di alcuni protagonisti, rimango fermamente convinto che la squadra più forte e' la nostra, nonostante tutte le variabili negative con cui abbiamo dovuto fare i conti,siano lì a dimostrarcelo, almeno in Italia, ce la giochiamo comunque con chiunque e si può ancora vincere tanto. Qualcosa a livello mentale deve continuare a cambiare o tornare, e Ranieri, che ne ha le capacità, deve essere in grado di accompagnare il gruppo in quella direzione, dopo lo stato confusionale di questi mesi.
...a patto che......
Tre importantissimi punti,che danno morale , che ci catapultano in testa alla classifica del girone di champion ,
ma che ci impone l'ennesima analisi nei dettagli di quanto abbiamo visto martedì sera,
per noi che..ABBIAMO L'INTER NEL CUORE.
Nell’ambito degli aspetti positivi quello più importante è l’aver terminato l’incontro senza subire gol,
basta pensare che nelle precedenti 9 gare ufficiali era accaduto una sola volta (0-0 con la Roma) e che in trasferta è la prima volta che accade.
Da segnalare anche le prestazioni di alcuni singoli che dovranno recitare un ruolo fondamentale nella auspicata risalita,
citiamo: Julio Cesar che ha detto no ai francesi nei momenti delicati dell’incontro; Pazzini...se non segna lui...; Chivu ,su cui poter contare
anche come centrale difensivo; gli spunti di Zarate, ancora non continuo, ma molto utili nel proseguo della stagione.
Insomma, tutto bene? Non proprio. La squadra ha sofferto troppo.
Il tabellino ci mostra impietoso come i francesi avrebbero meritato qualcosa in più per via dei 11 tiri fatti contro i 4 nostri, e dei 11 corner contro i 3 nostri, il possesso palla dice 60% Lilla e 40% Inter.
Quest’ultimo dato ha un significato relativo perché evidentemente Ranieri ha impostato la partita in questo modo, ma, come abbiamo scritto in precedenza le parate di Julio Cesar hanno avuto un peso decisivo sul risultato finale.
L’Impressione è che contro il Chievo ci vorrà tutto un altro approccio alla gara,soprattutto a livello mentale.
La squadra ha saputo coprire abbastanza bene gli spazi e ha svolto il compito assegnatole, di piu' al momento non puo', ha gestito il match dopo la serie di brutte cadute e questo comunque è un passo avanti. L'inter può fare ancora bene in Europa , e anche in campionato, con la determinazione e la consapevolezza dei propri mezzi,( dimenticando il passato recente, perche' non stacchiamo anticipatamente quel simbolo di campioni del mondo?? ) degli undici che scendono in campo.Mi auguro che il ricostituente che abbiamo preso a Lille possa risvegliare un orgoglio apparso un poco affievolito rispetto a cio' che era.Diciamolo pure: è normale che squadre come Juve o Napoli, vista la lunga assenza dal calcio che conta e dalle vittorie, abbiano una fame maggiore di noi , che veniamo invece dalle leggendarie vittorie degli ultimi lustri. Però, nonostante gli infortuni e l’età avanzata di alcuni protagonisti, rimango fermamente convinto che la squadra più forte e' la nostra, nonostante tutte le variabili negative con cui abbiamo dovuto fare i conti,siano lì a dimostrarcelo, almeno in Italia, ce la giochiamo comunque con chiunque e si può ancora vincere tanto. Qualcosa a livello mentale deve continuare a cambiare o tornare, e Ranieri, che ne ha le capacità, deve essere in grado di accompagnare il gruppo in quella direzione, dopo lo stato confusionale di questi mesi.
sabato 15 ottobre 2011
CATANIA - INTER
OGNI ALTRO COMMENTO E' SUPERFLUO E DELETERIO.....
Castellazzi 6,5: Il gol di Almiron è una perla (lui resta immobile, ma non è che il tuffo scenografico avrebbe cambiato l'esito dell'azione). Per il resto tiene a galla l'Inter dopo il 2-1.spettacoloso sull'uno contro uno che evita un passivo piu' pesante.
Maicon 6: Capisci che la situazione è preoccupante quando Maicon diventa regista, uomo assist e unico sbocco della squadra. EBBENE LA SITUAZIONE E' PREOCCUPANTE anche perche' gioca con la solita....allegria difensiva. Gli unici spunti comunque arrivano da lui, compreso il cross del gol.
Lucio 4,5: Classe 1978, rinnovo biennale nell'estate del 2011. Non ci siamo proprio. Le sue uscite palla al piede, se non c'è il conseguente recupero in caso di palla persa, diventano autentici suicidi.
Samuel 5: Lui e Lucio hanno giocato insieme un'infinità di partite, eppure i meccanismi sembrano ben più che arrugginiti. Difesa a tre, a quattro, non cambia nulla: dietro si balla da morire.per i due vale : aah il logorio dell'eta'!!!
Nagatomo 6: E' l'unico dietro che regge il ritmo dei piccoletti catanesi, Gomez su tutti. Partita quasi solo difensiva.
Zanetti 6: Con lui e Cambiasso in mezzo la squadra perde inevitabilmente in ritmo. In questo momento l'Inter può permettersi o lui o Cambiasso, ma accanto ci deve essere uno con quattro polmoni (e non è che in rosa abbondino, Obi a parte).
Cambiasso 6: Il gol è meraviglioso, ma anche il Cuchu è un essere umano e nella ripresa cala in maniera clamorosa. Anzi no, non è affatto clamorosa, basta leggere la carta d'identità.
Muntari 3: La dimostrazione empirica che Josè Mourinho non è infallibile. Lo ripeto per chi non avesse capito: preso come seconda scelta!! e non siamo riusciti a sbolognarlo !! Involuzione continua, tecnica e fisica.
Stankovic 4: Il campo non aiuta la precisione, però il serbo e' inesistente. Era al rientro, difficile chiedere di più.
Pazzini 5: Il tallone non gli dà tregua. Di fatto non tocca palla.
Milito 5,: Si batte e si sbatte, provando a fare lui da spalla a Pazzini. Si allarga, viene incontro, prova addirittura a sprintare sulla fascia. Tutte caratteristiche non sue, e infatti ne esce una partita modesta.sbiadito!!
Alvarez np: Qualcuno prima o poi ci spiegherà questa operazione? Che partite del Velez hanno visto gli osservatori dell'Inter? Alvarez gioca nella nazionale argentina, insomma qualcosa dovrà pur saper fare. Sta diventando un mistero.
Zarate 5: Ininfluente, ed è grave per chi verrebbe a costare 18 milioni di euro solo tra qualche mese.
Cordoba 6: Nota lieta. Non è detto che il suo rientro non possa essere più utile di quel che pensiamo...ma anche lui...carta d'identita' canta !!
Ranieri 6: La rosa è ridotta all'osso, il materiale umano quello è, c'è poco da inventare. Le iniezioni di adrenalina che prova a dare in conferenza stampa non possono bastare sul campo. Non può fare miracoli, ma può parlare chiaro con la dirigenza. Così non va !!.
E COMUNQUE PER IL RIGORE ...FA RIFERIMENTO IL POST PRECEDENTE .
Maicon 6: Capisci che la situazione è preoccupante quando Maicon diventa regista, uomo assist e unico sbocco della squadra. EBBENE LA SITUAZIONE E' PREOCCUPANTE anche perche' gioca con la solita....allegria difensiva. Gli unici spunti comunque arrivano da lui, compreso il cross del gol.
Lucio 4,5: Classe 1978, rinnovo biennale nell'estate del 2011. Non ci siamo proprio. Le sue uscite palla al piede, se non c'è il conseguente recupero in caso di palla persa, diventano autentici suicidi.
Samuel 5: Lui e Lucio hanno giocato insieme un'infinità di partite, eppure i meccanismi sembrano ben più che arrugginiti. Difesa a tre, a quattro, non cambia nulla: dietro si balla da morire.per i due vale : aah il logorio dell'eta'!!!
Nagatomo 6: E' l'unico dietro che regge il ritmo dei piccoletti catanesi, Gomez su tutti. Partita quasi solo difensiva.
Zanetti 6: Con lui e Cambiasso in mezzo la squadra perde inevitabilmente in ritmo. In questo momento l'Inter può permettersi o lui o Cambiasso, ma accanto ci deve essere uno con quattro polmoni (e non è che in rosa abbondino, Obi a parte).
Cambiasso 6: Il gol è meraviglioso, ma anche il Cuchu è un essere umano e nella ripresa cala in maniera clamorosa. Anzi no, non è affatto clamorosa, basta leggere la carta d'identità.
Muntari 3: La dimostrazione empirica che Josè Mourinho non è infallibile. Lo ripeto per chi non avesse capito: preso come seconda scelta!! e non siamo riusciti a sbolognarlo !! Involuzione continua, tecnica e fisica.
Stankovic 4: Il campo non aiuta la precisione, però il serbo e' inesistente. Era al rientro, difficile chiedere di più.
Pazzini 5: Il tallone non gli dà tregua. Di fatto non tocca palla.
Milito 5,: Si batte e si sbatte, provando a fare lui da spalla a Pazzini. Si allarga, viene incontro, prova addirittura a sprintare sulla fascia. Tutte caratteristiche non sue, e infatti ne esce una partita modesta.sbiadito!!
Alvarez np: Qualcuno prima o poi ci spiegherà questa operazione? Che partite del Velez hanno visto gli osservatori dell'Inter? Alvarez gioca nella nazionale argentina, insomma qualcosa dovrà pur saper fare. Sta diventando un mistero.
Zarate 5: Ininfluente, ed è grave per chi verrebbe a costare 18 milioni di euro solo tra qualche mese.
Cordoba 6: Nota lieta. Non è detto che il suo rientro non possa essere più utile di quel che pensiamo...ma anche lui...carta d'identita' canta !!
Ranieri 6: La rosa è ridotta all'osso, il materiale umano quello è, c'è poco da inventare. Le iniezioni di adrenalina che prova a dare in conferenza stampa non possono bastare sul campo. Non può fare miracoli, ma può parlare chiaro con la dirigenza. Così non va !!.
E COMUNQUE PER IL RIGORE ...FA RIFERIMENTO IL POST PRECEDENTE .
sabato 8 ottobre 2011
INTER v NAPOLI - le manette parte seconda
MISTER ESPULSO...DA STASERA ..PATENTE DA INTERISTA !!!!!!!
Che dire? Che viene da sorridere ripensando al clamoroso...colpo di teatro... di Aurelio De Laurentiis, che appena vide sul tabellone Inter-Napoli scappò via i urlando contro tutto e tutti, allontanandosi sul motorino di un tizio del luogo dove si stava svolgendo la compilazione dei calendari della serie A, per via dell’impegno troppo pesante dopo una sfida di Champions col Villareal. Non se l’aspettava, molto probabilmente, che da questo doppio impegno sarebbe uscito con due vittorie una più pesante dell’altra. No, non se l'aspettava questa settimana unica, troppo bella forse da non risiedere nemmeno nei sogni dei tifosi del Napoli.Il risultato non ammette repliche, il Napoli ha sbancato San Siro nerazzurra, e si proietta momentaneamente in testa alla classifica.
Che dire? Che viene da sorridere ripensando al clamoroso...colpo di teatro... di Aurelio De Laurentiis, che appena vide sul tabellone Inter-Napoli scappò via i urlando contro tutto e tutti, allontanandosi sul motorino di un tizio del luogo dove si stava svolgendo la compilazione dei calendari della serie A, per via dell’impegno troppo pesante dopo una sfida di Champions col Villareal. Non se l’aspettava, molto probabilmente, che da questo doppio impegno sarebbe uscito con due vittorie una più pesante dell’altra. No, non se l'aspettava questa settimana unica, troppo bella forse da non risiedere nemmeno nei sogni dei tifosi del Napoli.Il risultato non ammette repliche, il Napoli ha sbancato San Siro nerazzurra, e si proietta momentaneamente in testa alla classifica.
Ma è fuor di dubbio che lo spettacolo offerto ieri sera dall’arbitro Rocchi di repliche ne merita eccome: una serie di decisioni a dir poco sconcertanti e orribili hanno influito sull’andamento della gara. Joel Obi, punito con due gialli a dir poco assurdi e un rigore nato da un contrasto nemmeno troppo evidente iniziato fuori dall’area. Quando l'arbitro rocchi ha preferito sorvolare su alcuni interventi, come quello di Zanetti su Lavezzi lanciato in porta, quelli sì davvero passibili di sanzione (va ammesso).
E’ inevitabile, che a un certo punto esploda la rabbia della squadra nerazzurra, che negli ultimi minuti ha dato libero sfogo alla propria indignazione, anche se talvolta con atteggiamenti al di sopra delle righe, come Julio Cesar che rischia l’espulsione andando di petto con l'arbitro, o Cambiasso che incita la folla.... Cose sgradevoli, ma purtroppo legittimate dalla rabbia scaturita da decisioni assurde prese dall'arbitro in quello scorcio di partita; rabbia che poi si trasforma in frustrazione nella ripresa, quando l’Inter non trova più la forza di reagire subendo due gol...figli appunto di schemi saltati..e dalla mancanza di raziocinio. Ma la frittata era fatta, ormai.
Onore al Napoli, ma a noi non resta che fare una cosa, in questo momento c’è da riordinare le idee e mantenere la calma. Perché comunque, fino a quando Rocchi non si è abbattuto su San Siro, l’Inter aveva confermato quei segnali di progresso visti a Bologna e Mosca , con un Maicon che ha avuto un ottimo impatto con la gara nonostante la lunga assenza e un Pazzini che malgrado tutto ha stretto i denti provando a farsi largo contro una difesa azzurra sempre molto attenta. Adesso arriva la pausa, probabilmente l’ideale per sbollire la rabbia di una partita incredibile. Difficile commentare un match vissuto con il vizio capitale dell'arbitro, meno difficile dovrà essere tramutare tanta furia accumulata in energia positiva da scaricare in campo d’ora in poi. GRAZIE ROCCHI !!!
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