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venerdì 28 dicembre 2012

un anno di blog.....

UN ANNO DI BLOG...il primo......vorremmo porgere i nostri ringraziamenti con gli auguri di un felice 2013
a tutte quelle persone che da parecchie parti del mondo ci leggono ...continuate a farlo e...passate ..parola.
grazie di e forza inter.
Grazie anche al nostro "tutor" .. la pagina fb......
"Anche Diabolik, Tex e Corto Maltese sono Interisti"
 
 
 graziethanksmercigraciasdanke спасибохвалаpaldiestackmulțumiridzięki
AMALA

sabato 22 dicembre 2012

inter genoa 1-1 il panettone e il letargo...


Diciamolo ,e' Natale molti dei nostri hanno mangiato il "panettun" e non ci sono abituati..sono pronti per voli transoceanici..e sono caduti in un torpore...letargico....
Mettiamola cosi : prima di tutto sappiamo che l'equilibrio della nostra squadra si regge su esili meccanismi,e che quando alcuni giocatori non sono in forma piena questi meccanismi e quindi questo delicato equilibrio che manda i giocatori,qualsiasi giocatore a segnare si inceppa.
Aggiungiamo anche che, se non fosse chiaro il nostro gioco fatto di.. conquista del pallone, ripartenze e veloci ribaltamenti,non favorisce la vittoria quando giochi in casa e sei costretto a fare la partita,
e' anche chiaro che non abbiamo un centrocampo che oltre al fisico mette sopratutto la testa, non e' nelle corde dei nostri giocatori.
il solo Cassano evidentemente non basta quando anche lui scade di forma,e non viene supportato da Juto ,suo amico per la pelle,che evidentemente ha quel feeling che altri non hanno, ma Juto si e' rotto.....altri giocatori, sono degli onesti e buoni giocatori incontristi, ma piu' di quello.....il fosforo non c'e'.
La difesa se pur sembri una roccia granitica soffre la velocita' degli attaccanti avversari anche perche'
fisicamente strutturata sull'alto e lungo  e con qualche pezzo  un po' arugginito dalle...ehm ehm...intemperie.
Dell'attacco che dire, vale anche per loro(Milito e Palacio) quanto detto sulla forma,mettiamoci anche che non sono assistiti dal centrocampo di cui abbiamo detto sopra,Milito al momento non e'...IL principe,si accende ad intermittenza come le luci dell'albero di Natale..,Palacio denuncia una forma scadente ,una fragilita' e leggerezza a volte eccessivi nei possessi di palla ,nella difesa della stessa su i suoi stessi dribbling,e in velocita'........speriamo che la primavera arrivi presto e...si sveglino dal... letargo.
 

venerdì 21 dicembre 2012

Buon Natale ... Pazzi...come me.

Buon Natale ... Pazzi...come me.
Ed anche se volesse, il mondo può finire.
Ho visto l'Inter realizzαre il triplete.
Ho visto la Juventus in B.
Ho visto il Milan in B, per ben due volte.
Ho visto la mia squadra abbattere i marziani.
Ho visto portieri segnare gol.
Ho visto portieri dribblare come attaccanti.
Ho visto attaccαnti diventare portieri.
Ho visto tutti dal tetto del mondo.
Ho salutato tutti con la manita.
Ho pianto per questi colori.
Ho visto l'infinito personificato in Javier Zanetti4
Ho visto l'umilta' diventare grandezza di un uomo,..... il mio Capitano.
Ho visto  un principe diventare Re.
Ho visto una squadra Pazza...ma anche io sono cosi.
Ho visto l'onesta' in  una squadra che ha scritto le pagine più belle del calcio giocato.
Ho visto la felicita' e la grinta negli occhi di undici eroi che hanno dato il sangue.
Ma soprattutto, non ho MAI VISTO la mia INTER in B.
 Perciò, succeda quel che succeda e come andra' a finire.....
In qualunque caso,  LA FINE DEL MONDO...E' L' INTER...LA MIA INTER.

sabato 15 dicembre 2012

DISPIACE....LAZIO INTER 1 - 0

IL COMMENTO

Dispiace.....perdere cosi'... due volte  o tre piu' vicini al gol della lazio...ma il calcio e' questo.
l'importante e' buttarla dentro , e sull' unico spiraglio lasciato a quel giocatore fantastico che e' klose da un ottimo Ranocchia fino a quel momento la Lazio ha vinto la partita .
Abbiamo visto un primo tempo molto bloccato dai tatticismi di ambedue le squadre, con una prevalenza di possesso palla della lazio.
l'inter e' scesa in campo con il 4-4-2, con nagatomo a destra ,perejra a sinistra,e i centrali Ranocchia e Samuel,il capitano  invece nella linea di centrocampo che comprendeva anche Gargano ,Cambiasso e Guarin, quindi le due punte Milito e Cassano.
Tutto sommato una bella partita giocata sulla correttenza tanto che i cartellini almeno i primi mi
sono sembrati eccessivi,dicevo un primo tempo dove le due squadre hanno provato a cercare di vincere i duelli tra i rispettivi giocatori opposti e ovviamente i rispettivi reparti  avversari contro.
Dobbiamo dire che c'e' stata una certa prevalenza laziale.
Nel secondo tempo l'Inter ha cambiato l'assetto tattico,portando Nagatomo a sinistra,e Zanetti sulla linea di difesa,in seguito poi sono stati colpiti due pali con Guarin e Cassano e il portiere della lazio Marchetti si e'superato di seguito su Milito.
Dopo un po' di schermaglie,c'e' un lancio su ripartenza per Milito che viene a contatto con un laziale che cade a terra,il gioco fermato, ma il fallo non c'era, c'era Cassano libero sulla sinistra.....sulla conseguente punizione per la lazio avviene il gol.
Con un inter piu' volitiva si sperava in qualcosa di meglio,dopo l'entrata di Palacio per l'infortunio
di Cambiasso l'inter ha cambiato ancora assetto ma, avviene il colpo della Lazio con Klose con un bel gol ad incrociare il tiro,su lancio di Ledesma.
Finisce cosi una partita dove L'inter questa volta non avrebbe demeritato almeno un punto ma invece ha perso.
A dirla tutta sul finale ,ci e' sembrato di vedere un rigore su Ranocchia.....tirato giu' in area......
Ai ragazzi non si puo' rimproverare nulla anche perche' la Lazio e' una signora squadra.

LE PAGELLE

HANDANOVIC 6,5 – La Lazio, lo impensierisce principalmente con conclusioni da fuori area,  è attento su una punizione di Hernanes. E'graziato da Klose che  controlla malissimo il pallone solo davanti a lui. Ma il tedesco non perdona due volte: controllo e tiro fendente che si insacca.
NAGATOMO 6,5 – Tenta più degli altri di assecondare le discese di Guarin e i passaggi di Cassano.  Più alto a sinistra nel 4-4-2 nel secondo tempo, posizione che favorisce le sue progressioni. Sempre una spina per la retroguardie avversarie, solo Marchetti gli nega la gioia del gol.
RANOCCHIA 6,5 – Viene preso in infilata da Klose, anche se risulta sempre puntuale nei disimpegni. Finché gli riesce tiene klose a distanza, ma sul gol resta a guardare.
SAMUEL 6 – Si concede qualche rudezza che gli costa un’ammonizione, si prende qualche rischio eccessivo.
PEREIRA 6 –  Messo in difficoltà dalle incursioni di Konko  bada molto alla sostanza per uscire dai problemi. Klose reclama per un contatto involontario. scala in ritardo non riuscendo ad evitare il gol. DALL’86 COUTINHO SV
ZANETTI 6 – naviga a vista e piu' riposato a centrocampo esegue il compito senza troppi fronzoli. Nei cambi tattici della formazione di inizio ripresa finisce esterno,ingaggiando battaglia con
Candreva.
CAMBIASSO 6 – Inizia sul centro-destra non bene, meglio quando riprende il suo ruolo di metronomo. Uno scontro a centrocampo  costringe Stramaccioni al cambio.
DAL 60’ PALACIO 6 – Mezz’ora, nel tentativo di scuotere l’Inter. la mossa sembra azzeccata, perché con il suo ingresso i nerazzurri si fanno più intraprendenti, sfiora la conclusione vincente. Dopo la chance, però, l’Inter concede campo alla Lazio che colpisce.
GARGANO 6 – Inizialmente presente nella manovra, è lui l’uomo che prova a fare uscire l’Inter ma non ci riesce, si dedica alla fase d’interdizione con buoni risultati. Prova anche la conclusione personale ma non e' nelle sue corde...da dimenticare.
GUARIN 6,5 – A volte litiga col pallone, ma dai suoi piedi scaturiscono le offensive nerazzurre.  Dopo l’intervallo agisce da esterno destro, andando vicino al gol due volte: alla prima incrocia il tiro senza fortuna,alla seconda è il palo a dirgli no. Nel finale prende forse un fallo e si infuria.
MILITO 6 – Per prendersi un pallone deve arrivare fino alla sua metà campo.  Nella ripresa si da da fare ma e' ben controllato, clamoroso il fallo inesistente fischiato su Biava che ferma una possibile azione gol dell’Inter.
CASSANO 6 – Si muove continuamente ma fatica a entrare in gioco per la gabbia di laziali che ha su di lui. Nella ripresa si accende un po', cerca di fare il suo ma non basta.

martedì 11 dicembre 2012

Il livore dei nemici

 

di Franco Bomprezzi    internews.it 
Ogni volta che l’Inter vince (e bene) una partita importante, arriva puntuale la contraerea dei commentatori falsamente elogianti. Non ce la fanno a negare l’evidenza. Innanzitutto il risultato, che parla sempre da sé. Ma anche la qualità del gioco collettivo, dello spirito di sacrificio, e perfino le prodezze dei singoli. Si spingono i più arditi ad ammettere una imprevedibile tenuta di questo allenatore ragazzino. Ma poi, quando ormai pensi che i pregiudizi stiano per cadere, infilano una o più cattiverie, aggettivi alla rinfusa, frasi acide e valutazioni che puntano a ridimensionare, delimitare, derubricare. Perfino nelle pagelle dei quotidiani sportivi e non, potremmo sbizzarrirci a trovare eco di queste prelibatezze stilistiche. Non faccio nomi, tanto li conoscete alla perfezione. E’ il “livore dei nemici”, riedizione esacerbata di quel “rumore dei nemici” coniato da Josè Mourinho nell’Anno di Grazia. Le spiegazioni sono tante, e forse inutili. Non mi va di offendere, specialmente in giornate di soddisfazione e di ragionevole fiducia nel futuro prossimo e soprattutto a medio-lungo termine.
Alla base di tutto probabilmente c’è il nostro modo di essere. Intendo di noi tutti, tifosi, giocatori, società. Poco inclini al ruffianesimo, all’ipocrisia, persino all’autoelogio. Sobriamente bauscia, cerchiamo quasi sempre di non esaltarci nella vittoria, e di non deprimerci troppo nella sconfitta. Siamo elitari, orgogliosi, ironici, non per niente amiamo ricordare ogni giorno l’avvocato Prisco (proprio in questi giorni che ci rimandano al suo passaggio in un’altra dimensione, dalla quale peraltro ci sta vistosamente aiutando). Noi siamo l’Inter, e voi non siete un c… (parafrasi arbitraria e grezza di una celebre battuta nel “Marchese del grillo” del romano – guarda un po’ – Alberto Sordi). Il “livore dei nemici” è un fenomeno mediatico da studiare. Interessante persino dal punto di vista antropologico e sociologico, visto che comporta, di conseguenza, il contagio delle altre tifoserie, che si abbeverano a queste fonti inquinate da una partigianeria cattiva, ai limiti della scorrettezza. L’esempio più banale, dopo Inter-Napoli, è il giudizio assolutorio nei confronti dell’arbitraggio di Rizzoli, ignorando non solo il fuorigioco di Pandev al momento del gol, ma anche l’espulsione mancata di Behrami (in una fase decisiva per la partita), l’ammonizione ridicola di Handanovic, le interpretazioni a dir poco singolari del regolamento. E’ ormai talmente prevedibile la situazione nella quale i nostri si trovano a giocare in situazioni di forte tensione emotiva, come nelle partite di cartello, che ho la netta sensazione di una certa assuefazione generale, persino del nostro pubblico, che effettivamente si inquieta, protesta, ma non più di tanto. Giusto per dovere, o per solidarietà. Ma niente di più. Potrebbe apparire un fenomeno di maturazione del tifo, e invece forse è solo rassegnazione al peggio.
La pressione mediatica alla quale è sottoposta l’Inter dipende in larga misura dal peso politico e societario dei competitor, ossia il Milan di Berlusconi, la Juve di Agnelli, e adesso anche il Napoli di De Laurentis. Non che Moratti sia poco visibile, ma il suo stile è profondamente diverso, da sempre. Ed è anche il motivo per cui ci piace, ci appartiene, anche nelle rare volte in cui non ne condividiamo gli atteggiamenti e perfino le decisioni. Più l’Inter inceppa il meccanismo di esaltazione della grandezza, vera o presunta, delle altre squadre, più si accentua l’irritazione di grandi e piccole firme, di telecronisti, di moviolisti, di commentatori da talkshow di provincia. Lo sappiamo e siamo abbastanza attrezzati alla bisogna. Ma il fastidio resta immutato. Ci piacerebbe, insomma, che almeno quando ce lo meritiamo, arrivasse un apprezzamento semplice e onesto, il che non significa desiderare un ossequio acritico, ma una corretta valutazione, utile anche per indirizzare i successivi passi della squadra e di chi la dirige.
Sembra infatti che tutti siano in attesa del prossimo flop, lo desiderano, si preparano a raccontarlo. Già in queste ore si esalta la forza della Lazio in casa, e prima di sabato ascolteremo e vedremo cose che non appartengono alla normale costruzione mediatica di un evento sportivo. Non credo ci sia una soluzione, anzi. In fin dei conti tale evidente livore (la cui massima rappresentazione mi pare si materializzi nei pezzi e nelle elucubrazioni televisive di Sconcerti) ci rafforza, ci rinsalda, e penso che questo sia il sentimento anche dei giocatori, vecchi e nuovi lottatori nerazzurri. Tutti per uno, quasi teleguidati da Stramaccioni, il che fa un certo effetto, tenuto conto dell’esperienza dei reggitori dello spogliatoio e della sorte toccata ad alcuni fra i più prestigiosi nomi in panchina, nel passato più o meno recente. Bene così. La massima soddisfazione infatti, il giorno dopo una vittoria importante, è immaginare il fastidio ulceroso che abbiamo provocato in molti. Fino alla prossima, naturalmente.
La vicenda di Sneijder in questo senso è altrettanto esemplare. Personalmente non ce la faccio quasi più a leggerne gli sviluppi, figurarsi poi se ho voglia di parlarne. Mi ricorda una situazione classica dal sapore sgradevole. Quando cioè una coppia sposata da tempo, di amici carissimi, ti rivela che è tutto finito e che stanno per separarsi. Te lo raccontano uno all’insaputa dell’altro. Ognuno ti dà la sua versione, contando sulla tua amicizia, sapendo di potersi fidare. E rinfacciando le colpe all’altro, come è naturale. Tu ascolti, in pieno imbarazzo, ricordi i bei momenti trascorsi insieme, esprimi parole di circostanza (“Eravate proprio una bella coppia, che peccato… ma siete sicuri? Vabbé, comunque la vita continua, a volte quando si chiude una porta si apre un portone…”), e speri solo che la smettano di litigare e di farsi del male. Ecco. Mi resta il rammarico di non poter sapere davvero quanto bello sarebbe stato vedere Wesley guidare la cabina di regia di questa nuova grande Inter in gestazione. Ma saprò farmene una ragione, a patto che la causa di divorzio lasci da parte gli amici e i parenti, e anche i colleghi. Andiamo avanti. Andiamo oltre. Amiamola, come sempre.

CUORE E DETERMINAZIONE .....

DI Leonardo Ciancarella : su INTERFANS.org

Giocasse sempre così l’Inter, avesse sempre questa voglia e questa “garra” come dicono in latino america non ce ne sarebbe per nessuno.
O forse basterebbe giocare sempre con le grandi squadre per avere queste affermazioni. Derby vinto, Juventus asfaltata, Napoli e Fiorentina battute, resta solo la macchia della sconfitta con la Roma.
E’ stata una partita pazza quella andata in scena a San Siro, con un ottimo Napoli che forse ha giocato con un centrocampo troppo pieno di calci invece di calcio, dove Behrami ha menato come voleva sino al 70 esimo o giù di lì con un Rizzoli che ben poco ha convinto nella gestione dei cartellini, lo svizzeri si è divertito picchiando tutti e tutto tranne poi trovare in Guarin un muro dove rombalzare e rodersi i denti cercando invano di arginarlo.
Si deve un applauso grande ed una tirata d’orecchie piccola a questa squadra.
La tirata d’orecchie va alla messe di punti buttati via con Cagliari, Parma ed Atalanta o se volete anche con il Siena, perchè solo la metà di quei punti che si potevano fare e si dovevano fare avrebbero significato il primato in classifica, e con punti di distacco.
Il grande applauso va alla dedizione che questi ragazzi ed il loro allenatore stanno mettendo in campo ed ai risultati che stanno ottenendo, il secondo posto e i due punti sulla squadra quarta in classsifica sono un capolavoro e vi espongo un dato concreto come amo fare. Avete visto la panchina nerazzurra di stasera e quella del Napoli?
Le forze sembravano ribaltarsi, la grande squadra di tradizione sembrvano gli altri.
Intorno al ventesimo, dopo la sostituzione prevedibile di Palacio per Cassano mi sono domandato cosa si potesse fare per dare fiato a Gargano o arginare Insigne e desolatamente l’unica alternativa credibile era Coutinho, che esterno non è e che è quasi sprecato sfruttato solo per la sua corsa. Le alternative erano una serie di ragazzini di bellissime speranze ma poca sostanza immediata.
Leggo poi a fine partita diversi commenti di tifosi che si lamentano della scarsa qualità di gioco e dell’assenza di un regista.
La dobbiamo finire, forse i tifosi da salotto non saranno felici se non si “giuoca un bel calcio”, ma questa squadra ha l’obbiettivo di tornare in Europa, in quella che conta e che porta i denari per comprare i giocatori e sta facendo tantissimo, anche di più di quello che può.
Invece di criticare dobbiamo alzarci in piedi ad applaudire questo Guarin strepitoso che se trova continuità è davvero un top player assoluto che segna un gol bellissimo per coordinazione e determinazione, che regala un assist delizioso a Milito per il raddoppio, e poi tanta corsa e cattiveria sportiva , da solo si è mangiato Britos e Behrami. Il guaro porta sulle spalle il numero del Cholo e me lo ricorda tanto…
Applausi andrebbero fatti anche a Cambiasso che sostituisce benissimo Samuel, ad Handanovic che toglie la palla dall’angolino su Inler , allo spettacolare Nagatomo che da mascotte sta diventando un continuo martello sulla fascia.
In conclusione due piccole annotazioni. La prima è una menzione d’onore per Alvaro Pereira che ho massacrato ogni partita che ha giocato e male, e che invece questa sera ha dato un apporto importante e continuo regolando chiunque si sia affacciato dalla sua fascia.
La seconda è l’ennesimo complimento a Stramaccioni, quello schema che spiana la strada alla vittoria è preparato e geniale, quello Zanetti che prende Hamsik è un’altra intuizione geniale e che evita al capitano figuracce sugli esterni scattanti del Napoli.

lunedì 3 dicembre 2012

INTER > PALERMO 1-0 CHIAROSCURI e RIPARTENZE

IL COMMENTO :
Si sapeva che sarebbe stata una partita tosta, soprattutto per le ultime gare giocate dell'Inter.
 La vittoria  è una boccata d'aria fresca, quantomeno ,che ci permette di restare attaccati al treno della champion.
 La squadra ma sopratutto il centrocampo e la difesa erano troppo schiacchiate e cio' ha permesso  al Palermo di fare gioco ma senza mai offendere in maniera incisiva.
 Il Palermo ha fatto la sua modestissima partita a San Siro, i nostri problemi ne hanno ingigantito la prestazione.
 Dybala fa cose buone, ma davanti a se ha Samuel che gli fa assaggiare la Serie A ad alti livelli.
La difesa dell'Inter questa volta non soffre nulla e fa una partita molto ordinata, grazie forse anche alla pochezza dell'attacco rosanero mancante di Miccoli.
 Handanovic si fa vedere solo per una parata su Barreto. Cambiasso e Gargano a centrocampo fanno una buona diga,con l'uruguagio che sembra un moto perpetuo e non si ferma un attimo,anche se molte volte sembra arrancare e girare a vuoto,tant'e' che  piovono anche fischi da alcuni settori nerazzurri, proprio a sottolineare la sua prestazione .
Buona la gara di Pereira che offre la migliore prestazione dopo l'esordio contro la Roma in maglia nerazzurra ,anche se impreciso sui cross.
Il gol però, dato che il Palermo si  difende per tutta con dieci uomini dietro la linea del pallone arriva grazie a un errore della difesa ospite,su un cross innocuo dalla trequarti di Ranocchia, Garcia si getta in scivolata sul pallone e inganna Ujkani.
Il nostro attacco?...Milito all'inizio sembra in vena,ma poi si spegne. Coutino..molto fumo ma poco arrosto....Palacio gira a vuoto e non salta mai l'uomo,si vede che e' stanco.
 Il finale dopo le sostituzioni , è tutto per l'Inter che arremba con i centrocampisti piu' freschi;Guarin ,Nagatomo e con Pereira,l Inter controlla tranquillamente sino al fischio finale dell'arbitro.
Certamente non una grande partita visto il periodo  ...ma come si dice ...chi si contenta ...per il momento...gode .
Volevamo solo aggiungere...avendo visto e ascoltato la partita su mediaset premium.....
certo che i commentatori non ce ne risparmiano una...alla voce passaggi sbagliati annotiamo; i nostri vengono catalogati come errori; quelli del palermo ;passaggi non giunti a buon fine., quando invece ci e' riuscito qualcosa...dicasi per noi ...fortuna ;per il palermo...grandi giocate .
Ditemi ,come la vogliamo chiamare questa ehm ehm...differenza?

LE PAGELLE:
HANDANOVIC 6 – Viene chiamato in causa direttamente poco dopo la mezz’ora, con un intervento nemmeno impeccabile su una conclusione da lontanodi Munoz.
 Poi è talmente poco impegnato che per combattere il gelo di San Siro deve scaldarsi in campo.
RANOCCHIA 7 – Appare almeno inizialmente un po’ svagato, in un paio di circostanze ci vuole Gargano per toglierlo dai guai.Quando decide di usare le maniere spicce, però, si fa sentire eccome.
E strappa applausi quando decide di partire da solo verso l’area avversaria prendendosi un corner;
 poco dopo va anche vicinissimo al gol. Ma  è sul suo lancio in mezzo che Garcia devia involontariamente nella porta di Ujkani.
 Un moto perpetuo sulla destra, un cuore grande così.
SAMUEL 6,5 – Inizio subito attento, si fa vedere anche in zona gol. Mette un po’ di pezze importanti attenuando le sfuriate del Palermo agevolate da errori dell’Inter. E si fa notare anche per una serie di lanci davvero interessanti. Prende però un giallo pesantissimo: niente Napoli per lui, forse la notizia peggiore che potesse dare a Stramaccioni.
JUAN JESUS 6 – Prende in consegna Ilicic prima e Brienza poi, ed è un bel duello con entrambi.
 Aiuta però un po’ su tutte le zone del campo. Più solido rispetto alle ultime deludenti uscite,
sfortunato nel rimpallo che poi consente a Dybala di concludere alto. Ovazione per una sgroppata
ZANETTI 5,5 – Mette due bei cross in mezzo per Palacio prima e Milito poi: note positive in una giornata dove il capitano procede per il resto a sprazzi. Fino alla sostituzione.
DAL 64’ NAGATOMO 6 – Appena entrato costruisce subito un potenziale pericolo. Poi lotta dura senza paura.
CAMBIASSO 6,5 – Molto aggressivo, al punto da commettere anche qualche fallo pesante,
impegna anche Ujkani con una gran botta al volo da corner. Potrebbe riprovarci poco dopo ma cicca clamorosamente la spizzata di Palacio. Mette la sua provvidenziale zampetta un po’ ovunque. Dopo l’uscita di Milito viene spostato addirittura più avanti.
DALL’81 MARIGA SV – Torna in campo il keniota, per gli ultimi minuti di battaglia.
GARGANO 5,5 – Un buon inizio, col primo spunto interessante a servire Milito.
 Dimostra di avere grande voglia e propensione all’inserimento e dà una mano importante anche in difesa.Purtroppo decresce improvvisamente sbagliando molto in fase di disimpegno. la sua  grinta a volte non basta.
PEREIRA 6 – Finalmente la sospirata chance dal primo minuto per il Palito, chiamato a scivolare sulla corsia di sinistra
anche per parare le scorribande di Juan. Fa parecchio lavoro oscuro dando qualcosa in fase di spinta.
COUTINHO 5,5 – Potrebbe approfittare meglio del regalone di Ujkani dopo tre minuti. Cerca spazi, calamita falli, a volte pecca di egoismo. Sull’assist di Palacio, perde il tempo in maniera davvero grossolana.
 Cresce un pochino nella ripresa, dove regala qualche lampo, ma latita parecchio negli inserimenti e nello scegliere i palloni giusti.
PALACIO 5 – Sua la prima occasione interessante dell’incontro, col colpo di testa parato a terra da Ujkani. Poi però esce gradualmente dal gioco, sprecando diverse buone occasioni.
 Involuzione preoccupante, quella del Trenza.
MILITO 5 – Principe in cerca di gol, che si danna l’anima per trovare la marcatura sin dai primi minuti, che spesso sbatte sulla difesa del Palermo. Brutto il pallone perso che innesca un potenziale pericolo portato da Dybala, poco dopo si gioca male una bella chance. Stramaccioni lo sacrifica per primo. DAL 64’ GUARIN 6,5 – Primo squillo dopo pochi secondi con l’assist non raccolto da nessuno. Il suo ingresso è quello che spariglia le carte della difesa palermitana: con le sue incursioni mette spesso in imbarazzo la retroguardia rosanero.
ALLENATORE: STRAMACCIONI 6 – Può bastare un gol peraltro fortunoso a nascondere tutte le pecche di una squadra apparsa ancheoggi davvero non trascendentale? Probabilmente no, però dopo un primo tempo davvero inconcludente l’Inter nella ripresa perlomeno ci mette coraggio e cuore, anche se l’assenza di un uomo che dia idee si sente eccome.
 La scossa arriva dopo l’ingresso di Guarin e Nagatomo, entrati oltretutto al posto di due mostri sacri come Zanetti e Milito,che danno vivacità alla manovra. Dopo la passerella col Neftchi, però, arriva un avversario temibile come il Napoli:con un Cassano in più ma con un Samuel in meno.

ARBITRO: BERGONZI 6,5 – Gara gestita bene, senza particolari difficoltà. Puntuale nelle scelte dei cartellini.
ASSISTENTI: COSTANZO 6 – ALTOMARE 6,5
ASSISTENTI ADDIZIONALI: DE MARCO SV – BORRIELLO SV

giovedì 29 novembre 2012

L’orgoglio del calcio italiano non merita le prime pagine dei giornali sportivi


L’orgoglio del calcio italiano non merita le prime pagine dei giornali sportivi









Fonte: FcInterNews.it
Anche stamattina, leggendo i principali quotidiani nazionali sportivi, abbiamo avuto la conferma che per vendere copie è necessario fare casino, alimentare polemiche, ‘interpretare’ la realtà raddrizzandola in funzione dei propri interessi. Anche oggi, la notizia principale in casa Inter era ovviamente Wesley Sneijder e la sua situazione contraddittoria, disquisita anche dal sindacato internazionale dei calciatori con toni piuttosto duri. Peccato che le testate italiane abbiano perso l’occasione per dare visibilità in prima pagina a un evento storico per il calcio e per l’Italia, vale a dire la presenza dell’Inter all’Assemblea delle Nazioni Unite a New York per raccontare il progetto Inter Campus. Già, perché se da una parte ci sono società che spendono milioni di euro in cause e pretendono che la giustizia ribalti sentenze ai loro danni, dall’altra ce n’è una che investe nei bambini, per dare loro un futuro e riportare il verde in zone socialmente aride, grazie al pallone. In 25 paesi del mondo i bambini hanno una possibilità di vivere grazie all’iniziativa nata 15 anni fa in Brasile e portata avanti con impegno, passione ed entusiasmo da Carlotta Moratti, presidentessa e figlia di Massimo, da Figo, Toldo, Cordoba, Afef Jnifen ma anche da tante altre persone meno note al grande pubblico (200 collaboratori), ma tutte degne di una energica stretta di mano per aver contribuito alla felicità di oltre 10 mila piccoli calciatori. Una sorta di miracolo in un ambiente, quello del calcio, troppo vincolato al business e poco all’umanità, alle persone, ai sentimenti. L’Onu non si è fatta sfuggire questo progetto e ha concesso la ribalta della propria assemblea a Massimo Moratti, elogiando un’iniziativa che è cresciuta nel tempo e rappresenta una case history degna di nota a livello sociale. Non sarà il premio Nobel per la Pace, ma è un invito significativo, mai concesso a un club di calcio da quando gli inglesi hanno inventato questo sport. E il club nerazzurro è colmo d’orgoglio, così come lo sono i suoi tifosi sparsi nel mondo, non solo quelli che l’hanno conosciuto attraverso Inter Campus. E anche noi ci uniamo a questo applauso mondiale, perché l’Inter, dopo aver vinto tanto sul campo, ha ottenuto forse il titolo più bello la scorsa notte a New York. Significative le parole di Francesco Toldo, che ha sposato al 100% la causa: “Le emozioni che danno 10 mila bambini sono più forti di quelle che dà la vittoria di una Champions”. Per qualcuno sarà difficile ‘approvare’ queste parole, ma solo chi vive da dentro Inter Campus ed è andato a toccare con mano sul campo l’entusiasmo dei bambini può capire veramente cosa significa. Peccato, tornando al discorso iniziale, che polemizzare sul caso Sneijder sia più fruttifero, a livello mediatico e di marketing, che rendere omaggio a un evento storico per il nostro calcio. Chissà cosa avrebbero pubblicato i giornali stamattina l’invito dell’Onu fosse stato recapitato in via Turati a Milano o in corso Galileo Ferraris a Torino. Poco male, consoliamoci pensando che non avremo mai una risposta.
e comunque per noi ....e' un orgoglio essere interisti sopratutto per queste cose...PICCOLE.

martedì 27 novembre 2012

IL PARMA ci ha COTTO !

Le Pagelle:
Handanovic 6: Il Parma si rende pericoloso ma lui disinnesca gli emiliani con facilità. Finché Sansone non si presenta solo soletto al suo cospetto e stavolta
 c'e' poco da fare.
Ranocchia 6: Ogni tanto ricorda a tutti che Biabiany non è Messi, quando il francese si sposta dalla sua parte.
Fino al momento del gol anche Sansone era stato inesistente.
Samuel 6: Tiene nel duello con Amauri
Juan 4,5: Biabiany lo manda letteralmente al manicomio e lui non lo prende di fatto mai.
Nell'azione del gol tarda a coprire su Sansone.
Zanetti 5: Partita piuttosto modesta, soprattutto in fase offensiva.
Mai uno spunto degno di nota sulla fascia ..ma puo' capitare....alla sua eta'.
Guarin 5: Impossibile contare i passaggi sbagliati stasera dal colombiano.
Cambiasso 6: L'unico ad avere le idee chiare in mezzo al campo. Ma predica nel deserto.
Alvarez 4,5: Un'occasione del genere prevederebbe una partita giocata con il coltello tra i denti. Lui, invece, affronta la gara con la consueta flemma.
Nagatomo 5: Soffrire Biabiany ci sta, soffrire Rosi molto meno. Anche davanti fa poco o nulla ,si vede che gli e' mancato Cassano.
Milito 5: Prova ad aprire spazi per i compagni, si muove molto ma al di là di qualche sponda combina poco.
Palacio 5: Pressato a tutto campo, si ritrova spesso in linea con Nagatomo e Alvarez. Troppo lontano dalla porta per fare male.
Coutinho 6: Almeno tira in porta.
Duncan, Livaja sv
Stramaccioni 5: Dopo la gara con la Juve la squadra sembra scarica e inspiegabilmente appagata.
IL COMMENTO:
Ancora un risultato negativo per l'Inter, che perde a Parma e si gioca ancora l'ennesimo jolly per accorciare sulla vetta.
Decisivo il gol di Sansone per l'1-0 finale al Tardini,a cui viene steso il tappeto rosso, il quale ringrazia e punisce l'Inter.
Il centrocampo sparisce, la difesa rincula malamente e non riesce a tenere a distanza gli uomini del parma(vedi biabany e juan jesus),
le punte sono apparse evanescenti ,disarticolate e non servite a dovere.
L'Inter ha scelto un modulo che dovrebbe premiare gli esterni e fa invece una fatica tremenda a servire  Milito che si arrabbia di brutto.
anche perche' Milito e' una punta e non un tuttofare, seppur con le sue colpe e i suoi demeriti.
l'Inter ha smarrito cattiveria e umiltà e quella dose di "provincialismo" di cui era stata accusata,le tre armi che ne avevano fatta l'anti-Juventus,
ora sono le colonne mancanti di una squadra seduta, gigioneggiante, mai veramente incisiva.
Il discorso è collettivo: a prescindere da errori arbitrali, qualcosa non gira.
non tutte le colpe sono di Stramaccioni e crocefiggere solo lui è sbagliato.
La situazione è palese e lampante, perché le scelte dei ricambi adeguati scarseggiano. D'accordo i singoli, ma un problema sono le defezioni,
tra infermeria e squalifiche.
Quattro sono le non-vittorie di fila per l'Inter, Europa League inclusa. Tante, dopo Torino.
Parma era un bivio decisivo per accorciare verso la vetta e l'Inter invece ha steccato ancora...evidentemente con i giocatori che abbiamo
gli equilibri di gioco sono molto fragili e una volta che cala la forma di qualcuno.....
la squadra di Donadoni comunque si prende i meritati applausi della situazione.
Col Palermo è necessario cambiare rotta, perché ora bisogna guardarsi indietro e non più solo avanti.alcune considerazioni sui singoli;
Juan Jesus. ce la mette sempre tutta, ma sta sbagliando decisamente tanto.e' in calo di forma e si vede.va sofferenza nell'uno
contro uno,meriti sacrosanti all'ottimo Biabiany. Juan può e deve fare di più,senza sedersi sugli allori e concedersi distrazioni.
Guarin.magari sarà anche impreciso, talvolta perde tanti palloni, ma non molla un centimetro per larghi tratti della gara.
Fredy le prova tutte, è l'ultimo a smettere di crederci, non è colpa sua se anche per lui i bioritmi sono in calo, quando entra Coutinho
si ritrova in balìa della tempesta parmigiana per questioni tattiche,poi la benzina finisce e il motore si spegne.
IL santo che l'Inter si è messa in porta e' Samir Handanovic,per fortuna para anche i tentativi killer dei suoi compagni,salva la porta più volte.
Lo fa anche Mirante, sia chiaro, ma per Samir ormai è una costante, dietro, c'è qualcosa che non va...
OTTO i punti persi nelle ultime tre giornate di campionato.
D'accordo, vincerle tutte è impossibile. Ma racimolare qualcosa in più di un misero punticino tra Bergamo,
San Siro col Cagliari e Parma era lecito aspettarselo.
L'Inter ha perso il treno che poteva portarla in alto, perseverare è diabolico, diceva qualcuno....
Ricardo Alvarez. Stramaccioni (per necessità, sia chiaro) lo reinventa play maker,Ricky dimostra che la mossa purtroppo è inutile.
Qualche buono sprazzo nel primo tempo, poi perde troppo i giri e a centrocampo rallentare la manovra in una partita così diventa un suicidio.
L'emergenza porta a fare tutto e il contrario di tutto,ma il costruttore di gioco, il regista vero, è quello che smista i passaggi un secondo prima che gli altri
li pensino,invece Ricky trattiene il pallone fino all'inverosimile partendo poi palla al piede....
Sulla "barca" dell'Inter di Andrea Stramaccioni c'eravamo prima di Torino, c'eravamo a Torino e ci siamo pure adesso. A.M.A.L.A.
Volerci salire, e poi scenderne ora è un'arte semplice e molto praticata.
Nessuno impone nulla, semplicemente bisogna avere fede anche nei momenti no.
Nei momenti difficili si costruiscono le grandi squadre,l'Inter è al primo anno di un nuovo processo.
Noi non ci aspettavamo il meglio...subito.
Serve tempo, ci si rialza anche da trend negativi come questo, la barca resta a galla con il suo timoniere e  anche con tutti noi.

lunedì 19 novembre 2012

INTER>CAGLIARI 2-2 A CHE GIOCO VOGLIAMO ANCORA GIOCARE !


le pagelle di Inter-Cagliari:
HANDANOVIC 6,5 – Primo tempo con tre capolavori: primo squillo dopo otto minuti, con un’ottima respinta sul tiro di Nené.
Dopo qualche minuto di pausa, rispolvera i riflessi con un colpo di reni micidiale a dire no ad Astori, ripetendosi poi ancora,.Deve poi arrendersi alla fucilata di Sau.
SAMUEL 5 – Rientro importante.
Ma nemmeno lui è impeccabile in occasione del pareggio ospite. Ancora peggio fa quando Sau si divora la doppietta,col cuore più che con la testa prova a proiettarsi in avanti nel tentativo di riprendere il risultato.
RANOCCHIA 5,5  – Ha l’alibi dell’infortunio patito di recente, manca di lucidità. In difficoltà anche lui di fronte alle incursioni di Sau,deve ricevere assistenza da Zanetti. in occasione della doppietta di Sau,si lascia saltare troppo facilmente.
 Riesce ad andare per tre volte vicino al gol: su due trova la respinta della difesa, sul terzo si coordina male,sul quarto....su di lui ci sarebbe un rigore pieno sul quale Giacomelli sorvola colpevolmente.
JUAN JESUS 5  – Era partito bene,poi complice forse la botta in testa va in confusione.
Impressionante quando ruba la palla a Nené ..è lui che si fa sfuggire Sau che trova il gol del pareggio.
E nel gol dell’1-2 si perde Pinilla che c’entra l’acrobazia.
 DAL 73’ COUTINHO 6 – Col suo ingresso Stramaccioni vara un Inter superoffensiva come non si
vedeva dai tempi di Mou. Ci mette impegno ma non basta.
ZANETTI 6 – Consueta routine straordinariamente normale per il capitano: sfonda un paio di volte sulla destra,da una mano a Ranocchia nel cercare di tenere a freno, purtroppo invano, Sau. Dopo il pareggio, è lui a tentare l’assalto finale sospinto da un Meazza in versione bolgia.
GARGANO 5 – Garantisce, o almeno ci prova, fiato in quantità, ma solo quello.
Va a chiudere un po’ su tutti, anche se a volte palla ai piedi denuncia il solito problema: poca confidenzacon la tecnica.
CAMBIASSO  5,5 – Giallo legittimo, per fallo su Sau. Il Cuchu fatica a trovare le misure dell’arcigna mediana di Pulga, sotto la norma il suo apporto.Nel finale, spreca un buon pallone.
NAGATOMO 6 – è caparbio quanto basta anche se di spazi per lui stavolta ce ne sono pochi.
Decide nella ripresa di suonare la carica, servendo due bei palloni a Milito e proponendosi puntualmente lì davanti.
CASSANO 5,5 – Ha voglia di esibirsi nel suo gioco preferito, quello di sfornare  dolci palloni pergli altri,non gli va sempre bene, gli va benissimo con Palacio. Placca Strama in maniera efficace.....
Gara di sacrificio. Esce comunque tra gli applausi.
DALL’82’ ALVAREZ 6 – Entra e provoca l’autorete del 2-2 col suo cross. La folla ci crede, lo incita, lui fa il possibile, ci mette l'anima.,ma invano.
MILITO 5,5 – Al pronti via innesca un’azione pericolosa poi sfiora il gol su azione di corner.
volitivo. Dopo il pari del Cagliari prova la risposta immediata,ma ,che a novembre sia cosi si sa.
sulla prima palla ghiottissima servitagli da Nagatomo ,spara in maniera incredibile (anche se forse ci stava anche un penalty poco prima), sulla seconda trova pronto Agazzi.
PALACIO 6 – Ma solo per il gol del vantaggio. Prima nota non positiva,parte bene ma poi si ..squaglia.... non brilla proprio in fase di costruzione sbagliando alcune cose elementari.
ALLENATORE: STRAMACCIONI 5,5 – Quest’oggi, forse, la sua Inter ha peccato troppo di leggiadria e spensieratezza: dopo la rete di Palacio, infatti,e' mancata la spregudicatezza e il cinismo alla formazione nerazzurra,si è limitata a gestire il controllo del pallone e non nella maniera migliore. Il risultato è che il Cagliari cerca di fregarla.
Ci vuole il primo pallone toccato da Alvarez per infiammare San Siro e spingere l'Inter all'assalto,svegliandola dal torpore..... vanificato il tutto infine dalle decisioni assurde di Giacomelli.
ARBITRO: GIACOMELLI 3,5 – Primo esame con una big come l'Inter per il fischietto triestino, uno che tende molto a lasciar giocare (chiedere a Cassano e Stramaccioni,
espulso durante i minuti finali di fuoco, per informazioni). Bocciato senza attenuanti: troppi errori, su tutti quel rigore non concesso a Ranocchia che fa saltare dalla furia tutta la panchina interista e anche il presidente Moratti. Nel mezzo, altre decisioni assurde sparse qua e là.
ASSISTENTI: MARRAZZO 5 – VIAZZI 5
ASSISTENTI ADDIZIONALI: CELI 4 – PALAZZINO 4
Il commento:
Mi sarebbe piaciuto, commentare il semplice andamento della partita: capire perché l’Inter dopo la rete di Palacio,da prendersi anche gli elogi del tecnico avversario,si sia guardata troppo i piedi pensando di gestire il pallone comodamente, al punto tale da far maturare il pensiero di poter credere nella rimonta e nel successo al cagliari.
Pensiero che fino all’81’ non era piu' fantasia ma realtà grazie alla doppietta di Sau, prima che la sfortunata deviazione di Astori rimettesse a posto le cose per noi.
Alvarez ci ha regalato con il suo cross deviato un pari fortunoso ma a quel punto meritato,i ragazzi però non sono stati capaci di ribaltare la gara nei minuti finali;
tutto questo per le occasioni divorate da Milito o rimuginando per le parate di Agazzi.
Elogio comunque al Cagliari, che ha comunque meritato un punto facendo vedere anche belle cose,...e sarebbe questo il tema di cui parlare e scrivere ma non è questo quello di cui alla fine si dovrà parlare..e scrivere.INVECE...
 purtroppo, ci si ritrova a dover avere a che fare con dei casi limite, dei fiaschi arbitrali,ammettendo anche che sia solo incapacita'.
Dei fischi che sarebbero sacrosanti,a prescindere dall'andamento della partita, perche' poi non si vince o pareggia o si perde ...ai punti.
fischi che non arrivano e che si trasformano in boato: in urla di rabbia, di protesta.
Dobbiamo commentare l’operato dell’arbitro Giacomelli da Trieste,autentico protagonista finale del Meazza.
Arbitro che si presenta a questa gara mostrando da subito di non essere particolarmente adeguato, lasciando correre su casi pesantissimi,come sul tocco di braccio di Sau sul secondo gol isolano.
che  fanno andare letteralmente in bestia sia  FantAntonio che il tecnico Andrea Stramaccioni.
Direzione di gara che però precipita nello scandaloso nei minuti finali, nel pieno dell’arrembaggio finale nerazzurro.
IL fattaccio: Astori, già autore dello sfortunato 2-2, manda per le terre Ranocchia proprio sulla linea dell’area di rigore: Giacomelli si avvicina, sembra voler dare il penalty, poi ci ripensa e va verso il centrocampo.
L’Inter esplode, San Siro esplode.
Esplode soprattutto il presidente Massimo Moratti, colto dalle telecamere mentre rivolge un invito" cordiale" ad arbitro e assistenti.
Ma questo è solo l'inizio dell'eruzione morattiana.
Moratti a fine gara metterà il carico da novanta, versando sull’operato dell’arbitro colate laviche di parole roventi,un Moratti furioso, che parla di ingiustizie ripetute nelle ultime tre partite, che teme di rivivere anni bui che sembravano ormai alle spalle, che lancia fiammate anche contro gli opinionisti televisivi e aggiungiamo"prostituiti intellettualmente";giustamente sottolineando come molti di essi arrivino da una determinata sponda.
Il presidente denuncia addirittura un atteggiamento quasi di insolenza da parte dell’arbitro,
sintetizzato dalla frase; “Voi dell’Inter dovete stare zitti” che nella mente  ci riporta troppe cose brutte di pre-calciopoliana memoria.
Moratti,e', secondo qualche parere; una bomba che è esplosa come mai forse era accaduto prima.
stanco di essere invitato a "tavoli" dove la minestra e' sempre quella...."ma voi...... "
La squadra ora è in silenzio stampa,(ci dicono anche che e' un ridicolo silenzio stampa ,mentre qualche domenica fa quando lo ha fatto qualcun altro...quello NO) ma questo è un silenzio che crea molto rumore, come e' assordante "il rumore dei nemici" L’ora dell'indifferenza, forse, è finita.
l’Inter deve far capire che non ha la minima intenzione di essere sempre presa per i fondelli da chicchesia. E’ l’ora delle spiegazioni e delle responsabilità,
Ci venga detto da chi di dovere chi sono questi "signori" che decidono cosa deve fare l’Inter,che pensano di imporre la loro logica a tutti.
Ci spieghino il perche' debbano esserci certe rivendicazioni e ancora revisioni quando le giustizie sportive e civili hanno gia' esposto le  loro sentenze,
e non si faccia nulla ,ripeto nulla per mettere in riga questi signori.
Dicano, insomma, a che gioco stiamo giocando, e se vale la pena  di continuare a giocare,tifare,credere nel calcio.

lunedì 12 novembre 2012

MATERAZZI 23 MARCO PER SEMPRE !!

Materazzi: "Mou, Benitez, Balo, Eto'o: vi dico tutto!" 
Fonte: Fcinter1908.it
E' Marco Materazzi l'ospite d'eccezione della nuova puntata di 11Undici, programma condotto da Pierluigi Pardo in onda su Italia2. Si parte inevitabilmente dalla sconfitta dell'Inter a Bergamo, e Matrix dice la sua su qualche problema difensivo che attanaglia la squadra, soprattutto dopo gli infortuni di Samuel e Ranocchia: "In campo non c'era il 23 (Ranocchia ndr), ma per lo scudetto sono ottimista fermo restando che la Juve è la squadra da battere, perchè strutturalmente sono messi meglio. Se in difesa ti vengono a mancare gente come Samuel e Ranocchia qualsiasi squadra ne risentirebbe. Togliete Barzagli e Chiellini alla Juve per esempio. Samuel? E' una persona vera, non è molto loquace però è un uomo, e credo lo sia anche in campo. In campo parlavamo la stessa lingua e di palloni ne passavano pochi. Ranocchia è più mite, io glielo dico sempre però quest'anno penso che stia dimostrando che è cresciuto anche a livello caratteriale, perchè secondo me è una caratteristica che gli manca. Arrivato all'Inter ha fatto benissimo, poi probabilmente non gli è stata la fiducia giusta perchè magari giocava Lucio, che adesso è alla Juve per fare la panchina. Bisognava dare prima fiducia ad Andrea, perchè così non avrebbe perso un anno e avrebbe giocato l'Europeo. Quanto pesa giocare a San Siro? E' soggettivo. A me piaceva avere pressioni, anche negli errori. E' successo anche quando ho sbagliato il rigore contro il Siena. Mazzone diceva 'Mica te l'ho detto io di far il calciatore' e c'aveva ragione! Devi avere delle responsabilità, devi tirare fuori il carattere. Se vuoi andare a giocare a San Siro o l'Olimpico devi essere forte."
Si parla anche di Cambiasso e Juan Jesus: "Se Cambiasso si è adattato in difesa? E' un adattato, è uno che legge prima la giocata e penso che sia la sua forza perchè siamo in pochi ad avere quella capacità, anche se siamo lenti. Il merito di Juan Jesus è quello di saper aspettare. L'anno scorso veniva dietro tutti gli altri, se è rimasto ha dimostrato professionalmente di poter far parte di un gruppo perchè se sei il sesto, settimo difensore non è facile per nessuno e quest'anno si sta togliendo grandi soddisfazioni".
"Stramaccioni? E' seguito, la sua forza è quella. E' preparato, cambia fisionomia alla squadra pur non risentendone nel gioco, e l'Inter a oggi è vero che ha trovato la quadratura del cerchio dopo la sconfitta con il Siena, però è anche vero che adesso la squadra ha un'identità. Dopo che vinci 10 partite e ne perdi una devi reagire come ha fatto lui ieri, ammettedo i meriti degli avversari e non attaccarsi ad un calcio di rigore che personalmente dico che c'era".
L'ex tecnico di Materazzi ai tempi del Perugia, Ilario Castagner racconta un aneddoto. Spesso, quando le partite erano quasi al termine si gettava per terra fingendosi infortunato "Si perchè così non mi allenavo il martedì", replica sorridendo Matrix.
Si parte con la consueta carrellata di fotografie nel quale si ripercorrono momenti di vita:
- 14 maggio 2000, la Lazio vince uno scudetto e la Juve lo perde all'ultima giornata a Perugia. In quel Perugia giocava proprio Materazzi. "Tutti godono per il 5 Maggio, ma c'è chi gode per il 14 Maggio. Ricordo che quel giorno volevo andare in vacanza, che volevo finire al più presto il campionato, non volevo andare in tournè in Cina come aveva minacciato Gaucci. Da lì è nata la leggenda metropolitana che ho fatto perdere la Juve per questo motivo, ma io volevo andare in vacanza come tutti gli altri. a partita non si doveva giocare perchè il campo non lo permetteva: con un campo normale probabilmente avremmo perso..."
-5 Maggio data che tutti gli interisti ricordano. A Roma contro la Lazio i nerazzurri allenati da Cuper perdono uno scudetto, che poi andrà alla Juve. "Quel giorno tutti i tifosi della Juve hanno goduto, ma questo è il calcio. Due anni prima avevano pianto loro, e quel giorno piansi io, Ronaldo e tutti gli interisti perchè perdemmo uno scudetto che mi è rimasto sul groppone, perchè era quello più bello e inaspettato. Cosa è successo? Siamo andati lì pensando incosciamente di aver già vinto, e invece abbiam perso bene, pure. Io non ricordo neanche quando son rientrato negli spogliatoi e di come fosse il campo perchè con la testa non c'eravamo".
-Statua che riproduce la testata di Zidane, esposta a Parigi. "L'ho vista prima a New York. L'hanno fatta, non mi hanno chiesto il permesso e si fanno pure i belli. Ero a Parigi con la mia famiglia e quindi mi sono fatto questa foto con la statua. Se ripenso alla testata? No io penso a quando alzo la Coppa del Mondo, quello lo penso molto. Se era un Mondiale strano? Non eravamo i favoriti, però sapevamo che potevamo vincerlo. Nell'ultima partita probabilmente abbiamo meritato di meno, perchè sapevamo di essere forti, sapevamo di aver dato tanto in semifinale, ma sapevamo che la Francia era una grande squadra. Lo spirito del gruppo penso che è passato sopra ogni cosa, tutto quello che potevamo l'abbiam messo. Abbiamo finito con i crampi, e poi i rigori sono una lotteria. Che progetti ho per il futuro? Ho lo shop, e poi sto facendo il corso a Coverciano. Magari me lo danno pure il patentino di allenatore, ci cascano (Ride,ndr). Se ho la testa per fare l'allenatore? Penso che debba scattarti qualcosa, quando capisci e realizzi che hai smesso devi passare dall'altra sponda, inteso come lavoro. Se sono favorevole alle nozze gay? Assolutamente, perchè ognuno deve vivere la propria vita come gli pare".
-Esultanza al derby con la maschera di Berlsconi. "Ero andato a far la spesa con i miei figli, era carnevale. Ho comprato questa maschera e ho pensato che se avessimo vinto l'avrei messa. La cosa più bella è stata quando ho telefonato a Berlusconi e lui ci ha riso insieme a me. Qualche cretino poi l'ha voluta far passare per una cosa politica..."
-Simoncelli. "L'ho conosciuto tramite Valentino Rossi. Andavamo sempre a Riccione e di lui piace ricordare la sua spontaneità. Era un piccolo Valentino, era sempre allegro, per lui le moto erano una passione e devo dire che mi ha colpito tantissimo il padre Paolo e la mamma, per come hanno reagito. Io non ce l'avrei fatta, ho chiesto anche di poterli incontrare perchè sono stati incredibili e meravigliosi..."
-Abbraccio e pianto con Mourinho dopo la finale di Madrid. "Ti devo dire cosa gli ho detto e cosa ho pensato?! Mortacci tua me lasci con Benitez?!. Sapevo che andando via lui non avrei vinto più tutto. Son convinto che per come aveva impostato il gruppo, la squadra, sucuramente con l'Atletico Madrid in supercoppa avremmo vinto. Quell'anno avremmo vinto sei coppe e lo scudetto successivo. No la Champions perchè deve andar tutto bene. Perchè Mou è diverso? Perchè dalla prima all'ultima ruota del carro della squadra sono tutti uguali. Tutti partecipano al grande risultato che si può conquistare e non, però ti fa sentire parte integrante del gruppo. Lui in questo è il numero uno al mondo al di là della tattica e della tecnica..."
Terminato il momento fotografico, si passa a parlare di altri grandi allenatori che si sono seduti sulla panchina nerazzurra: "Mancini è uno che ha fatto la storia dell'Inter, e adesso sta facedo molto bene al City. Io però ebbi dei problemi perchè secondo me potevo fare a turno in campo con Sinisa Mihajlovic che in quel momento giocava di più. Io giocavo in nazionale in quel periodo, e Mancini spesso vedeva meglio Sinisa. Cuper? L'hombre vertical ci rimarrà per sempre. Era solo sfortunato, perchè uno che perde tutte le finali che gioca vuol dire che è sfortunato. Uno che arriva in finale di Champions con il Valencia, perde lo scudetto con l'Inter in quel modo... vuol dire che sei molto sfortunato..." .
Si tocca un tasto delicato. Materazzi parla del rapporto con Rafa Benitez:"Con Benitez io non mi ci trovai bene perchè io sono un uomo, e quando arriva uno che pensa di sapere tutto in una squadra che ha vinto tutto. E mi togli il mio santino davanti allo spogliatoio quando poi ce ne sono altri cinque vuol dire che sei uno che ha paura della sua ombra. Alla Pinetina ci sono 5 mega fogli de la Gazzetta con tutte le vittorie dell'Inter. Lui il primo giorno che arrivò cominciò a togliere quello di Josè e Lippi, cioè quelli che avevo sul mio armadietto. Se tu fai una cosa del genere vuol dire che hai capito poco. La storia dell'Inter non dovrà mai essere toccata e intaccata, in quella circostanza togliere Josè non lo trovavo giusto. Io poi sono uno che dice quello che pensa, se ti va bene son così altrimenti puoi lasciarmi fuori come hai fatto tranquillamente. Balletto di Eto'o con le buste di plastica in mano? Non erano quelle di Benitez, che doveva prendere per andar via. Assolutamente no. Questo gesto è una cosa tra me ed Eto'o, sarebbe una cosa indelicata se lo raccontassi in tv...".
Si conclude con il dare i voti ad alcuni ex compagni come Ibrahimovic e Balotelli: "Ibra è la fantasia, la forza fisica. Per lui voto 10. Balotelli 11, perchè nelle partite decisive Mario, almeno in Europa, ha sempre dimostrato di esserci. Però sono due grandi giocatori. A Totti dò 10 e lode perchè uno che fa una scelta come l'ha fatta lui, cioè quella di vincere molto meno di quello che avrebbe potuto non è cosa da poco, e va solo lodato".

domenica 11 novembre 2012

GLI ALTRI....SIAMO NOI(questa volta).



Atalanta  Inter  3-2
Dopo 10 vittorie arriva la prima sconfitta in trasferta.
Onestamente non mi sento di dire che l'Inter abbia meritato questa sconfitta, visto che i ragazzi hanno dato quello che potevano,
che fosse una partita infida e difficile lo si sapeva visto che la classifica dell'atalanta e' di tutto rispetto.
Analizzando il primo tempo possiamo dire che l'inter non ha raccolto forse quello che aveva fatto ,visti anche i miracoli di Consigli portiere atalantino, diciamo partita segnata... ,dopo sabato scorso ci siamo sentiti forti ,e invece di attendere un po' ci siamo messi a fare la partita,ma con le defezioni importanti che avevamo e' stato un errore ,e poi...ci e' mancata la "provincialita' ".
L'inter parte bene ma alla prima occasione neanche tanto cercata e concessa l'atalanta va in gol.
l'accettare comunque l'uno contro uno e' la nostra delizia e la nostra croce, sopratutto quando sei stanco e non hai tutte le pedine giuste.
In virtu di una freschezza atletica e mentale migliore perche' piu' riposati non giocando il giovedi(coppa uefa per noi), i giocatori dell'atalanta molto spesso arrivano prima sul pallone,gli riescono tutte semplici,mentre i nostri nel punto cruciale del campo e in attacco non riesconono ad agganciare la palla nei consueti scambi veloci.
Ricapitolando, in difesa ,anche per la mancanza di due titolari su tre abbiamo sofferto come non mai.Silvestre ci e' sembrato inconsistente.(e' da inter ?).
Il centrocampo e' apparso un po' stanco ,arrivando appunto sempre secondo sui palloni e quando si trattava di ripartire non aveva la consueta verve.
L'attacco questa volta ,complice la stanchezza fisica e mentale e quindi la serata poco ispirata di tutti e tre i componenti non riusciva a concretizzare .
Se vogliamo proprio cercare il pelo nell'uovo...il rigore concesso ai padroni di casa e' sembrato generoso,mentre ci e' sembrato che nel primo tempo ce ne fosse uno per noi.
Nulla toglie che possiamo continuare a credere in questo progetto ,solo che.... a Gennaio urgono ....ricambi.

domenica 4 novembre 2012

LA 9a SINFONIA-ovvero-CERTE NOTTI IL CIELO HA COLORI MERAVIGLIOSI !

L'altra sera abbiamo assistito a tutto e al contrario di tutto in juve - Inter.
Sono bastati 18 secondi per compiere la “maialata” pro gobba: il guardalinee Preti(scherzo da...preti) non vede un fuorigioco di due metri di Asamoah e pronti via !
Juventus in vantaggio con Vidal. Di solito gli errori arbitrali pro Juventus arrivano nel secondo tempo quando la gara non si sblocca, quest'oggi invece si sono voluti mettere al sicuro.
Non aspettiamo. E' bello far partire la Juventus in vantaggio contro l'Inter.Ma lo sapevamo che uno lo segnava la terna.
Contro coloro i quali hanno inventato 'Calciopoli'. Diamogli un segno avranno pensato.

Tornando seri, anche stasera contro la Juventus non si può parlare di calcio.
Come non se ne è mai potuto parlare realmente quando c'era una lotta al vertice. Buona fede? Una volta forse, ma dopo tutto quello che è successo non ci crediamo più. Avremmo creduto alla buona fede se il fuorigioco fosse stato di 20 cm non di due metri. Avremmo creduto alla buona fede se Lichsteiner fosse stato sbattuto fuori per doppio giallo, quando addirittura il suo allenatore si è reso conto di essere stato graziato e lo ha sostituito con Caceres.
  Quello a cui abbiamo assistito stasera è stato un vero e proprio schifo. Non esistono altre parole per descrivere scenari simili.
Avevamo perso l'abitudine di assistere a questi siparietti solo quando la Juventus è stata in Serie B. Forse perchè il Sabato non seguivamo il calcio minore.
Anche l'anno scorso, ci sono state altre vittime illustri. Il Milan ad esempio. Se fosse stato dichiarato valido il gol di Muntari .............
Non  so come andrà a finire questo campionato, ma di sicurò non sarà un campionato regolare.
Intanto questa sera ci godiamo una magnifica vittoria per 3 a 1 'sul campo'... di coloro che non perdevano da 49 gare.
Ci godiamo una grande Inter che 'sul campo' ha sbaragliato la concorrenza.
 

Ci godiamo un allenatore che 'sul campo' ha dimostrato che l'età non conta nulla se si ha carisma e si capisce di calcio.
Ci godiamo i veri top player, che hanno un umilta' da "provinciali"
Ci godiamo 'sul campo' la vittoria del bene sul male. 'Sul campo' noi si. Davvero. Senza fantasia. Solo realtà.
Ci godiamo  ....il silenzio assordante della "prostituzione intellettuale" che non sa proprio dove attaccarsi.....attaccatevi al....!!!!!
ma non vi preoccupate ..stanno gia' incominciando a ruggire...a trovare nuove motivazioni....per denigrare,confutare,mistificare ,quello che una persona
normale puo',potra' vedere con i propri occhi.

le pagelle :
HANDANOVIC 7,5 - Assolutamente incolpevole sul primo gol, dopo 18 secondi, poi tiene in vita l'Inter.
I suoi compagni attaccano ma lasciano qualche spazio di troppo alla Juve in contropiede. Handanovic si mette il mantello da supereroe e para tutto:
su Vidal, Bonucci e tutti i tiri che arrivano nello specchio nerazzurro. Sempre pulito e sicuro, anche nel finale:
una barriera insormontabile per la Juve.
RANOCCHIA 7,5 - Pronti via e la Juve, in fuorigioco, va in vantaggio. Ranocchia non ci sta e ferma tutto fino alla fine, aggredendo alto gli attaccanti della Juve.
Soffre gli inserimenti dei centrocampisti, ma nel finale è insuperabile quando la Juve cerca di riaprire la partita.
SAMUEL 8 - L'ultimo baluardo. Prima di arrivare in porta, bisogna passare da Samuel. E non la Juve non mai.
Si esalta nella ripresa, quando la Juve ci prova con i lanci in area di rigore: palloni che Samuel rispedisce al mittente.
JUAN 7,5 - Grintoso e in anticipo, il ragazzo è diventato grande. Sicurezza e muscoli, un gigante per forza e presenza in campo.
Spazza tutto quello che trova nella sua zona, cerca sempre l'anticipo e non fa respirare gli attaccanti bianconeri.
ZANETTI 7,5 - Quando la Juve fa male negli spazi aperti, il Capitano ci mette una pezza. Ferma Giovinco lanciato verso la porta, grande duello con Asamoah.
Zanetti è intramontabile, presidia la fascia destra e dalle sue parti non si passa.
GARGANO 7,5 - Un motorino, una furia. Non si ferma mai, morde sulle caviglie di tutti gli avversari che passano dalle sue parti.
Un solo errore, quel retropassaggio sbagliato per Handanovic. Ma è dappertutto, corre per cinque e lotta per i 3 punti.
CAMBIASSO 8 - Eccolo, ancora, il miglior Cambiasso: continua il suo grande momento di forma. Corre e si inserisce, ci prova due volte col sinistro nel primo tempo.
Trascina i compagni, monumentale a centrocampo.
NAGATOMO 7,5 - Prestazione a due facce: benissimo quando attacca, male dietro. Il gol di Vidal è partito da un netto fuorigioco, ma Nagatomo lo perde.
Rischia anche a fine primo tempo, quando perde ancora Vidal che sfiora il gol.
Quando spinge però è una scheggia impazzita, riesce anche a tirare in porta ma Buffon para. Salta spesso l'uomo, ci prova con coraggio.
E alla fine regala a Palacio la palla che chiude il match.
CASSANO 6 - Strama lo lancia dal primo minuto, si affida al tridente e non rinuncia alla fantasia del barese.
Cassano parte bene, poi la sua luce si accende a intermittenza e sbaglia qualche punzione. In un mare di fischi e insulti, sicuramente non la sua serata migliore.
GUARIN 7,5 DAL 23' s.t. - Gli basta poco per spaccare la partita. Un inserimento letale, Milito ringrazia e segna il 2-1.
Guarin è decisivo con la sua forza, anche a partita in corso.
PALACIO 8,5 - Quanti Palacio ci sono in campo? Uno marca Pirlo, uno si allarga sulla fascia, uno dà una mano a Milito e crea pericoli.
Uno, alla fine, chiude la partita con la zampata del 3-1. Rodrigo è incontenibile, dà una mano al centrocampo e rifornisce le punte.
Dopo una gara di classe e sacrificio, riesce comunque a mettere la sua firma e non sbaglia davanti a Buffon. Immenso.
MILITO 9 - Prima si guadagna il rigore e trafigge Buffon. Poi si fionda sulla respinta di Buffon e piazza il raddoppio.
Anima la rimonta dell'Inter, trascina i compagni e segna la doppietta decisiva. E' il vero Principe, e gli davano del bollito.
MUDINGAYI 6,5 Dal 34' s.t.- Dieci minuti di contenimento, alza il muro e la Juve non passa più.
ALLENATORE: STRAMACCIONI 9 - Se la gioca ad armi pari con la Juve. Ed è il primo a vincere allo Juventus Stadium, ferma la striscia senza sconfitte della Juve dopo 49 partite.
Una vittoria storica, conquistata anche grazie alle sue idee coraggiose.
Il tridente mette in difficoltà la Juve nonostante i rischi in contropiede. L'Inter gioca meglio della Juve e merita la vittoria, la lotta Scudetto ora è davvero aperta. E' la vera Inter, è l'Inter di Stramaccioni.
ARBITRO: Tagliavento 2 - L'assistente Preti riesce a fare peggio, ma le colpe di Tagliavento sono altrettando gravi.
In occasione del primo gol in fuorigioco le colpe sono quasi tutte di Preti, ma non dare il secondo giallo a Lichtsteiner è un'assurdità.
Poi perde la bussola e sbaglia ancora, anche la gestione dei cartellini. Manca un giallo a Barzagli, andava ammonito anche Juan per fallo in ritardo su Vidal.
Netto il rigore per Milito, segnalato da Orsato.
 


L’Inter ha vinto 3-1 allo Juventus Stadium e questo è inequivocabile.
Passano 18 secondi e l’assistente Preti la fa grossa: non ravvisa un fuorigioco di 2 metri di Asamoah su lancio di Giovinco e convalida il gol di Vidal. Incredibile, si vedeva senza bisogno di replay la netta posizione di offside del ghanese (millimetrico invece quello di Palacio poco dopo....c'era la treccia in fuorigioco... lì l’altro assistente vede benissimo, no?). Tra l’altro, secondo  Sky, via auricolare l’assistente avrebbe avvisato Tagliavento che poteva essere fuorigioco, ma il direttore di gara non ha battuto ciglio. Proprio Tagliavento diventa protagonista ,Casano glielo ricordera' nel sottopasso alla fine del primo tempo. La frittata più clamorosa arriva al 34′, quando il già ammonito Liechtsteiner entra da killer su Palacio sotto gli occhi di Preti, che fa finta di nulla.
Nonostante l’evidenza, Tagliavento risparmia il secondo giallo allo svizzero che poco dopo,opportunamente, Alessio sostituisce (a conferma del fatto e del rischio).
 Rammentiamo che è lo stesso arbitro che lascio' l’Inter in 9 nel primo tempo in quella famigerata partita contro la Sampdoria, con le famose manette di Mourinho.
Inoltre, pochi minuti prima Samuel era stato ammonito per un falletto...
Il direttore di gara conferma di ‘non essere in serata’ anche in occasione del rigore.
Fosse stato per Tagliaven..tus, non l’avrebbe assegnato, ma invece c'è stata la probabile segnalazione di Orsato(che nel frattempo grazie a una "pallata" caduta dalla curva "biancosporca" si era svegliato) a fargli cambiare idea e quindi lo assegna.
Nel secondo tempo,piovono cartellini anche sulla Juventus,a conferma che Tagliaven..tus sa di averle combinate grosse,una serie di strafalcioni pro-Juve e cerca quindi di compensare, ma ovviamente non sa piu' che pesci pigliare.....
Per fortuna, l’Inter è stata più forte di Tagliave..tus e Co.(anzi.. e Preti) e della Juventus e ha sfoderato la sua "nona" sinfonia....ALLA FACCIA DI TUTTI...E DI PIU'!!!!

sabato 3 novembre 2012

Julio Cesar: "Odio la Juve. Interista D.O.C.G.

Julio Cesar: Odio la Juve. Interista comunque. Gasp chissà quanto rosica...

 

Fonte: Gazzetta dello Sport - fcinter1908.it:
La Gazzetta dello Sport, in occasione della sfida tra Juventus e Inter di questa sera ha intervistato uno dei protagonisti delle ultime gare tra bianconeri e nerazzurri.
 Si tratta di Julio Cesar, portiere ora in forza al QPR.
Julio Cesar, la vede Juve-Inter o le fa troppo male?
«Sì che la vedo, ma se la trasmettono qui. Niente Sky Italia a casa, altrimenti bye bye inglese: chi lo studia più?».
Nessuna nostalgia dell’Inter, neanche per una partita così?
«Macché nostalgia: con la Juve mi andava sempre male».
Dai che ha capito...
«Dai che glielo dico: tifo Inter, sempre. Anche se è successo quello che è successo».
Cioé che si è sentito «trattato non benissimo»?
«Beh, una telefonata a me direttamente per dire che non facevo più parte del progetto mi avrebbe fatto sentire meno un estraneo. E poi due mesi ad allenarmi da solo alla Pinetina sono stati una delle partite più difficili della carriera: ero tristissimo, almeno finché non ho parlato con Moratti».
L’ha aiutata a capire?
«Ci tenevo a chiarire certe cose, che a lui erano arrivate distorte. Ora è rimasta una porta aperta: non significa che tornerò all’Inter, ma significa che sette anni insieme e 14 trofei vinti non si sono volatilizzati».
Ma se oggi dovesse spiegare perché se n’è andato?
«Perché più che su di me, l’Inter ha puntato sul fair play finanziario: a chi me lo chiede, è la prima cosa che dico».
E la prima cosa che le dissero della Juve quando arrivò in Italia?
«Che aveva sempre gli arbitri a favore. Un giorno, ero da poco al Chievo, vidi dalla tribuna un gol annullato a Pellissier anche se il pallone, dopo aver colpito la traversa, era entrato. Mi dissi: "Cavolo, ma allora è vero". Poi venne Calciopoli e mi dissi: "Cavolo, ma allora era vero, vero, vero"».
E domenica scorsa, dopo Catania-Juve, cosa si è detto?
«Che è impossibile non farsi delle domande. O sono così fortunati che quasi sempre gli arbitri vedono le cose a loro vantaggio, o c’è qualcosa che non capiamo perché non sappiamo. Di sicuro errori come quello di Catania fanno impressione per quanto sono lampanti».
Stasera vorrebbe essere nei panni di Tagliavento?
«No, grazie. Non dico che me la farei addosso, ma non mi basterebbero due giorni interi di concentrazione per sentirmi tranquillo».
La Juve ha fatto 28 punti su 30: troppo forte, o troppo tendente al basso il livello del campionato italiano?
«Mi pare la squadra che ha l’identità più chiara. Se poi 5-6 punti li vuol regalare al QPR...».
Inter, 24 punti su 30: se l’aspettava?
«Sì, perché ha fatto un buon mercato e perché ho fatto in tempo a conoscere la filosofia di Stramaccioni, con il quale avrei voluto lavorare di più. Bel modo di vedere il calcio: abbastanza umile per accettare di ascoltare le opinioni di tutti, ma non ha mai paura».


Non aver paura vuol dire andare a giocare a Torino con Cassano, Palacio e Milito?
«Se lo fa, fa bene: la Juve va attaccata, perché attaccherà».
Vuol dire provare a puntare allo scudetto subito?
«Subito, perché no? A me l’Inter sembra la rivale più seria della Juve, forse l’unica. Anche più del Napoli, a cui continua a mancare la continuità che l’Inter sta trovando».
Detto da portiere: meglio Cassano, Palacio e Milito, oppure Vucinic, Giovinco, Matri, Quagliarella e Bendtner?
«Bella lotta, però di Milito ce n’è uno solo».
E l’Inter con la difesa a tre che effetto le ha fatto?
«Ho pensato a Gasperini: chissà come ha rosicato...».
In compenso è un modulo che ha esaltato Juan Jesus.
«E questo mi fa felice: non è facile arrivare in un calcio nuovo e fare subito bene. A me ci volle un anno, più o meno».
Al posto di Branca e Ausilio, con chi avrebbe sostituito Julio Cesar?
«Con Handanovic: è cresciuto tanto e in Italia, che non è una cosa da poco. Ed è stato un buon affare: l’hanno pagato il giusto».
Cosa le piace di Handanovic?
«Come usa il corpo: a tu per tu è difficile fregarlo, ti frega lui».
Una cosa di Julio Cesar che rivede in Handanovic?
«Io e lui non c’entriamo molto: due modi di parare diversi. Mi sento più simile a Casillas, lui mi ricorda più Buffon».
Buffon contro Handanovic: il meglio della serie A?
«A me piace un sacco Sorrentino, ma direi di sì. E dico anche che oggi Handanovic non ha niente da invidiare a Buffon».
C’era più gusto a vincere contro il Milan o contro la Juve?
«Non sapevo scegliere: stessa libidine. Però con il Milan ho vinto un sacco di volte, con la Juve appena due su 11. Anche per quello la "odio": non la battevo quasi mai».
Una sfida con la Juve che non dimentica?
«Più che una partita non dimentico un gol, quello di Maicon nel 2-0 del 2010. E la maglia che avevo quel giorno, gialla: me lo chiese Mourinho, mi aveva perfino attaccato sull’armadietto un articolo che spiegava come una maglia colorata mette più in difficoltà gli attaccanti avversari».
Nel QPR lei li mette in difficoltà, ma Julio Cesar da solo non basta...
«Non sono preoccupato: 11 giocatori nuovi, è solo questione di trovare un’identità, dunque di tempo».
Felice della scelta fatta?
«Non felice, di più. Londra è meravigliosa, il calcio inglese anche, e quando hai vinto tutto come me, far diventare realtà un progetto come quello del QPR sarebbe come vincere un’altra Champions».
E poi le resterebbe l’ultimo sogno, annunciato.
«Sì, vincere il Mondiale 2014. E se continuo a giocare come ho fatto contro l’Arsenal, in Nazionale ci torno sicuro. Non so se da titolare, ma intanto ci torno: e poi sogniamo».

mercoledì 31 ottobre 2012

INTER > SAMP 3 - 2....E ADESSO ?

 Un pizzico di sofferenza,se no che inter sarebbe..., tanta imprecisione e  caparbietà il primo tempo,
 e un secondo tempo migliore:
l’Inter supera a San Siro la Sampdoria con un divertente 3-2.deve inseguire i blucerchiati,
che passano in vantaggio in modo casuale su pasticcio difensivo, su un calcio d'angolo ma poi,
nel secondo tempo,i blucerchiati subiscono la veemente reazione nerazzurra e si piegano alla
superiorita' anche numerica sul conseguente rigore con espulsione.
Primo tempo farraginoso per l'inter, che patisce l’organizzazione difensiva della Sampdoria e faticano a trovare varchi.
Situazione che si complica dopo la rete al 20’ di Munari, che approfitta del pasticcio difensivo
Poche le idee, centrocampo di corsa, piu' di quantita' che di qualita' e non propositivo e attacco circondato costantemente da maglie biancocerchiate.
E la pioggia che cade con continuità non è di certo d’aiuto.Nella ripresa la musica cambia, vuoi per l’ingresso di Cambiasso che dà maggiori geometrie e qualita' al centrocampo,vuoi per l’episodio che porta l’Inter al pareggio e lascia la Sampdoria in dieci:
espulsione di Costa e rigore trasformato da Milito.
Da quel momento la strada è spianata e l’Inter ne approfitta, addirittura in contropiede fulmineo con il tandem Cassano-Palacio su lancio di Milito.

Rete scaccia incubo che alleggerisce la testa dei nostri ragazzi e consente loro di giocare con maggiore serenità, in vantaggio di un gol e di un uomo.
La terza rete, di Guarin, è l’inevitabile conseguenza e consegna all’Inter un inaspettato
e meritato secondo posto dietro la Juventus (inutile la rete di Eder nel recupero),
..che i ragazzi hanno subito per aver pensato che la partita fosse chiusa e che anche la samp avrebbe fatto lo stesso,
(Cassano passava sempre la palla indietro per non infierire sulla sua ex squadra) invece.... 
Ma noi siamo l'Inter si sa..siamo galantuomini e...coglioni...a volte.
.....a proposito quando e' stato espulso mr Ferrara mi sono lasciato andare a "chi non salta un gobbaccio e'"
 
le pagelle:
Handanovic 6: Poco impegnato, resta inevitabilmente sorpreso dal pasticcio del gol subito e può poco
o nulla sul gol di Eder.
Zanetti 6,5: Spinge di più e meglio sulla sua fascia rispetto a Pereira sull'altra.
Imbarazzante la differenza di passo con giocatori che potrebbero essere suoi figli.
Ranocchia 6: Non gioca una brutta partita ma è grave l'errore sul gol della Samp per garantirgli
un voto altrimenti piu' alto della sufficenza.
Samuel 7: In forma,randella e porta a spasso Eder.
Pereira 6: Scende con discreta regolarità, anche se non è sempre efficace.
Corre tantissimo ma non sempre insieme agli altri.
Guarin 7: un Guaro piu' ispirato delle ultime apparizioni, Gioca mettendoci tutta la grinta e la qualita' che ha.
Gargano 6: Nel primo tempo gli si chiede anche la qualità,
visto che il compagno di reparto è Mudingayi, e va in difficoltà.
Mudingayi 5,5:  fa il distruttore di gioco ma ogni tanto serve qualcosa di più.ammonizione immeritata.
Palacio 7: Decisivo, con la D maiuscola. Si trova a meraviglia con Cassano e Milito e vede la porta
come pochi.
Milito 7: E' salito di condizione proprio al momento giusto.
Lo si vede nell'azione del palo, che rimanda ....bbrrrr....terribilmente a una notte di maggio a Madrid.
Cassano 7,5: Che bello vederlo giocare a calcio.
dispensa gioielli e corsa,(vedi il contropiede del goal) l'umore di Galliani sara' sicuramente tetro.
Anche stasera, nella notte di Halloween, sono dolcetti per noi e scherzetti..per gli altri.
Cambiasso 6.5: Con lui il centrocampo è più sicuro e di qualita'.
Nagatomo 6: Entra subito in partita e fa il suo.
Silvestre 5,5: Bruciato da Eder in occasione del 3-2.
Stramaccioni 7: Dimostra di avere completamente il polso della situazione.
Cambia moduli e uomini senza mai perdere la bussola.
e domenica.....la madre di tutte le partite.

domenica 28 ottobre 2012

3-1 al Bologna e Inter forza 7...

Le pagelle:
 Cambiasso sontuoso, Palacio di piu' !
Handanovic 6,5: Altri due interventi decisivi su Gilardino e Diamanti.
in ritardo nell'uscita su Cherubin
Ranocchia 7: Solito pilastro in difesa, costante pericolo in avanti. Sfiora il gol e poi lo trova. Una certezza.
Samuel 7: Fa a sportellate con Gilardino e si dimostra sempre più a suo agio nella difesa a tre.
Juan Jesus 6,5: Solo un cartellino giallo lo poteva far uscire di squadra.
 Cartellino giallo che puntualmente arriva e lo priva della Sampdoria. Ma la prestazione è, per l'ennesima volta, positiva.
Zanetti 6: Gestisce con grande intelligenza ruolo ed energie. Non spinge tantissimo ma in fase di contenimento è sempre insuperabile.
Mudingayi 6,5: attaccato a Diamanti, non lo fa respirare e gli fa da "custode" per tutta la partita.
Gargano 6,5: Tanta, tantissima corsa. Ma anche una discreta qualità.
 Libera Cambiasso da compiti di copertura correndo come un matto dietro a ogni avversario rossoblu.
Cambiasso 8: Partita inverosimile del Cuchu. Libera l'area di rigore propria e sul capovolgimento di fronte è nell'area del Bologna a crear pericoli.
ubiquita' si dice cosi?.

Nagatomo 6,5: Copre bene e spinge anche, con sempre maggiore sicurezza.
Palacio 7: Nelle prime due uscite dopo l'infortunio ha segnato, oggi si è dedicato al capitolo assist e ne ha sfornati due che sono  gemme preziose.
 Stramaccioni ne invocava il ritorno: ora si capisce perché. Decisivo.
Milito 6,5: Fa tanto movimento per aprire spazi per i compagnicome da suo ma soprattutto rompe il digiuno. Si vede che ottobre (suo mese nero) sta finendo...
Cassano 6: Tiene palla e guadagna punizioni. Era entrato per quello.
Alvarez sv  Pereira sv
Stramaccioni 8: Sette vittorie di fila, bottino pieno in trasferta. La sua Inter è sempre più autoritaria e lui non sbaglia una mossa.
 Trovate un semi-esordiente in panchina con un ruolino di marcia come il suo se ci riuscite. 

Il commento:
Stramaccioni arriva a Bologna, dove ha mosso i suoi primi passi nel calcio giocato, questa volta da allenatore dell'Inter e con l'intento di raggiungere
la settima vittoria consecutiva e ci riesce.
Il mister nerazzurro, privo di Sneijder e Coutinho, a sorpresa tiene in panchina Antonio Cassano:(torcicollo?) al suo posto, Mudingayi in mediana.
Un 3-5-2 classico, dunque, con il ritorno della coppia Cambiasso-Gargano ,  e Mudingayi che dà potenza in mezzo.
Davanti, Palacio con Milito. Fuori nelle ultime due partite,torna Nagatomo sulla  fascia.
Un'Inter al solito "utilitaristica" ...perche "provinciale" non si puo' dire..., incisiva,cinica, e ben messa in campo manda al tappeto il Bologna di Pioli,sotto al diluvio del Dall'Ara.
Inizia meglio la squadra di casa, Diamanti spaventa in un paio di occasioni.ma poi..è un colpo di testa su punizione di Cambiasso a regalare il vantaggio all'Inter.


Un vantaggio poi ben amministrato dai ragazzi nerazzurri.
Nella ripresa, finalmente si sblocca Milito che non dimentichiamolo..è nel "maledetto mese di ottobre": assist al bacio di Palacio e gol  del Principe
che cosi anticipa la fine del mese...speriamo !
Gol dal sapore di gara chiusa?,nulla di tutto ciò, perché è Cherubin a beffare tutti nell'area piccola ,sugli sviluppi di un corner  a regalare il 2-1 al Bologna,
ci crede e va in avanti ma,le speranze felsinee durano però poco o nulla, perché Cambiasso su un altro assist di Palacio ,con un tocco sotto sorprende Agliardi
che vale il 3-1 finale, perché l'Inter - con Cassano che subentra , amministra e gestisce come deve.
Tre punti preziosi, in trasferta questa squadra sa solo vincere.
Con un Principe goleador in più. E sono sette vittorie consecutive tra campionato e coppa...passo passo ,piano....ma non troppo.

Vorremmo poi non dover commentare certe decisioni arbitrali di altrui partite....ma evidenti errori se cosi li vogliamo chiamare non si riesce a digerirli,diciamo solo che...che se ci fosse stata l'inter ne avrebbero dette di tutti i colori....ma anche... nelle due "occasioni" si sarebbero prese le stesse decisioni ...
ovvero fuorigioco sul gol del milan "non visto"dall'assistente dell'arbitro in milan-genoa....e gol annullato al catania regolare contro la rubentus...e' vero a proposito...e' molto odiata ...chissa' perche'?.